Cristina D’Avena a Vanity Fair: “Mi piace essere vista come un oggetto del desiderio”.
Intervistata da Vanity Fair, Cristina D’Avena rivela:
“Mi piace essere vista come un oggetto del desiderio. Nella vita mi è capitato un ruolo di bimba donna e di donna bambina: è un ossimoro strano, qualcosa che ti fa amare indistintamente da uomini e donne perché incarni la spensieratezza dell’infanzia e i chiaroscuri sensuali dell’età adulta.
A me piace risvegliare il desiderio, ci gioco e mi appaga anche essere fonte di attrazione.
Ma il punto è un altro: questa figura di donna bambina rassicura perché ti sembra di conoscerla da sempre, come fosse la tua migliore amica e insieme, forse, la tua amante. Il suo segreto è uno solo: la dolcezza”.
E ancora:
“Per indole, non sono una ribelle e tendo ad assecondare il destino. Sognavo di fare il medico e mi sono ritrovata a cantare.
È stata una prigione? Non lo so. Come non so se mi pesi il fatto di non aver avuto dei figli. O di essere sempre considerata la fidanzatina del mio pubblico. Vede, in fondo, io preferisco viverlo il destino, invece di cambiarlo”.
Capitolo lockdown e dintorni.
“Io penso davvero che questo sia da vivere come un momento di prova. E nei momenti di prova bisogna fare soprattutto una cosa: resistere.
E non perdere mai la fiducia. Nel mentre, consiglio di chiudere le porte di casa, spegnere i social, tagliare fuori tutto e tutti. E amare. Noi stessi, chi ci è vicino, chi ci ama. Perché se ci si dimentica di amare, ci si dimentica di tutto”. (Fonte: Vanity Fair).