Daniela Martani condannata per il meme su Luca Bizzarri: “Che fine fa la libertà di espressione in rete?”

Daniela Martani, il meme su Luca Bizzarri e...la condanna penale
Daniela Martani condannata per il meme su Luca Bizzarri: “Che fine fa la libertà di espressione in rete?”

ROMA – La querelle tra Daniela Martani e Luca Bizzarri per il meme condiviso dalla pasionaria vegana è finita in tribunale. La Martani è stata condannata dopo che Bizzarri l’ha denunciata e ora si dice pronta a fare ricorso. Intanto però dà notizia su Facebook dell’accaduto e chiede: “Se si rischia una condanna per aver condiviso un meme, che fine fa la libertà di espressione in rete?”. 

La Martani, ex concorrente del Grande Fratello e attivista animalista, ha scritto un lungo intervento in cui racconta di aver ricevuto il decret di condanna penale:

“Apprendo con profondo sconcerto di una misura che mi ha raggiunta, più esattamente un decreto penale di condanna, per avere condiviso un meme, non elaborato da me ma semplicemente raccolto e “fatto girare”, come si dice, insieme a migliaia di altri utenti di Twitter. Il meme, che in buona sostanza è una elaborazione fotografica con un commento, usualmente ironico o surreale (per citare un esempio, le irresistibili chiose di “le frasi di Osho”), risale addirittura a tre anni fa ed ha per oggetto Luca Bizzarri, il quale a suo tempo decise, evidentemente, di querelare me, non so se in via esclusiva o meno. A questo punto, la mia sorpresa ha molteplici motivi d’essere”.

La nota “nazi-vegana” si sfoga contro Bizzarri, accusandolo di aver costruito la sua carriera artistica sul sarcasmo, motivo per cui non comprende perché lui l’abbia querelata. La Martani si chiede poi cosa ne sarà della libertà di espressione e annuncia che farà ricorso:

 “Senonché la vicenda mi pare travalichi abbondantemente il mio caso personale: se si rischia una condanna praticamente automatica per avere condiviso un meme, che fine fa la tanto decantata libertà di espressione in rete? Non conviene, a questo punto, chiudere la rete, come nei regimi totalitari? E la misura, in caso, varrà anche per gli addetti all’informazione, che sempre più spesso, e in modo compulsivo, raccolgono ogni giorno i mille meme disseminati nella rete e a loro volta li divulgano, non fosse altro che per commentarli o per imbastirci sopra articoli e informazioni? Lo chiedo sia ai giudici che, direttamente, allo stesso Luca Bizzarri, che forse, dopo tanto tempo, neppure si ricorda di avermi denunciato, senza calcolare la portata di una reazione eccessiva, spropositata, e, in potenza, pericolosa per la democrazia”.

Fonte Facebook

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