Davide Maggio a Alessia Marcuzzi: “Basta vedere l’Isola e..”

Davide Maggio a Alessia Marcuzzi: "Basta vedere l'Isola e.."
Davide Maggio a Alessia Marcuzzi: “Basta vedere l’Isola e..”

ROMA – Davide Maggio risponde a Alessia Marcuzzi. Il giornalista e blogger, noto per essere sempre molto bene informato sulle vicende televisive di casa nostra, ha scritto sul suo sito un post contro la conduttrice Mediaset, che si era lamentata su Instagram per essere stata presa di mira da non meglio precisati “critici” dell’Isola dei Famosi. Maggio ha parlato di “conduttrice frignante” e ha detto esplicitamente che la Marcuzzi funzionava di più a Festivalbar. Quanto all’Isola, ha detto che “basta vedere una puntata” per vedere “l’inadeguatezza”.

Ecco il post integrale di Davide Maggio:

Se la tv fosse scevra da giochi di potere, di scuderie, di simpatie/antipatie e si avesse come unico obiettivo il prodotto, forse l’Isola dei Famosi non sarebbe ferma ai risultati delle prime quattro puntate. Avrebbe comprensibilmente fatto immergere nelle acque hondurene un numero ben più cospicuo di spettatori-bagnanti. Le potenzialità, d’altronde, sono sempre importanti ma puntualmente inespresse.

E invece, oltre ad un cast di sconosciuti che ha tutto il sapore della ‘logica commerciale’, ci ritroviamo persino una conduttrice frignante che sui social prende di mira la stampa per quelli che definisce ‘attacchi mirati‘. E se è vero, come è vero, che certa stampa così come certi blogger e determinati influencer siano danarosamente ‘indirizzati’ e stimolati nei confronti di questo o di quell’altro vip/programma pagante, è altrettanto vero che ad alimentare il vergognoso circolo vizioso siano proprio gli stessi vip/produzioni/programmi bramosi di eco mediatica sui social. Con l’ulteriore conseguenza che autorevolezza e credibilità sono stati soppiantati da followers, seguaci, fan e via discorrendo. Senza considerare che il ‘pagante’, la volta successiva, può essere un diretto competitor.

La questione, tuttavia, nel caso specifico, è differente. Perchè se sembra pacifico, quanto meno ai nostri occhi, che la Marcuzzi abbia lanciato su Instagram una frecciatina all’ex compagno Facchinetti che, opportunamente e legittimamente organizzato con la sua società, gestisce la ‘comunicazione social’ per/pro Simona Ventura, è innegabile che ‘tifare’ per qualcuno non significhi necessariamente screditare qualcun altro. Soprattutto quando a commentare, twittare, sparlare è il pubblico che si riversa sui social.

E se la Marcuzzi piuttosto che impegnarsi in banali post nei quali fare la vittimaanalizzasse le sue performance alla guida dell’Isola, probabilmente terrebbe a freno l’impulso di sfogarsi e farebbe tesoro delle critiche. Perchè, cara Alessia e cari colleghi di Alessia, non tutti sono fan e non tutti sono sapientemente indirizzati. C’è anche chi, per mestiere o semplicemente per piacere, critica ciò che vede. E la condizione implicita di un personaggio pubblico è proprio quella -a fronte, peraltro, di inimmaginabili benefits che accompagnano la sua carriera artistica – di essere esposti al giudizio del pubblico. Anche perchè, cara Alessia, per demolire la tua immagine non è necessario che intervenga nessuno. Basta assistere ad una puntata dell’Isola e l’inadeguatezza sembra manifesta. Così come basta ricordare una puntata del Festivalbar e scoprirti perfetta. E’ una questione di contesti, di attitudini, di competenze.

Certo, poi ci sono anche giornalisti, come l’ottimo collega Valerio Palmieri di ‘Chi’, che si lanciano in improbabili ‘difese a spada tratta’ della conduttrice andando contro i suoi stessi colleghi della stampa. Ma il rischio, in questo caso, è che la difesa abbia lo stesso e identico sapore, a parti inverse, di quella stampa ‘opportunamente indirizzata’.

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