Dazn, doppia utenza o doppio abbonamento: proteste, Codacons, e l’escamotage indirizzo IP…che non serve

Dazn, doppia utenza o doppio abbonamento? Se fossero confermate le voci filtrate oggi, non si potrebbero più usare le stesse credenziali su due device diversi. Questo vuol dire che due persone non potrebbero “dividersi” l’abbonamento ma dovrebbero averne uno proprio. E, a quasi metà campionato di Serie A, potete immaginare cosa può provocare questa decisione nell’Italia pallonara.

Proteste contro Dazn per il doppio abbonamento: dai social al Codacons

Questo ha subito scatenato le proteste. Sia quelle informali (leggi rivolta sui social), sia quelle formali (leggi esposto Codacons). Perché è lecito e legittimo pensare di cambiare le regole, ma forse non in corsa. Dopo che sono stati sottoscritti abbonamenti a determinate condizioni.

Forse avrebbero potuto pensarci prima, non è che ci volesse un genio per capire quello che sarebbe successo. Sarebbe bastato prendere a esempio quello che è successo alla concorrenza negli anni passati. Quando il campionato di Serie A era un’esclusiva Sky, gli abbonamenti multiuso erano già una realtà consolidata.

Bastava avere un abbonamento per la tv e usare le credenziali di Sky Go su altri device. Esempio: il padre si fa l’abbonamento e vede le partite in tv, il figlio (magari fuorisede) usa l’account sul telefonino o sul pc. Eppure Sky non ha cambiato il modus operandi, forse cosciente che avrebbe rischiato di perdere più utenti di quanti ne avrebbe guadagnati mettendo una limitazione come quella che si prospetta ora.

Dazn, doppia utenza o doppio abbonamento: l’escamotage che non lo è

Dazn si appresta a mettere fine alla possibilità di concedere a due utenze collegate allo stesso abbonamento di accedere ai contenuti contemporaneamente da due device che si trovano a distanza l’uno dall’altro.

Lo anticipa il Sole 24 ore. In attesa di una conferma ufficiale, fonti della Ott che detiene in esclusiva i diritti della serie A di calcio fanno notare che il cambiamento nasce per combattere la “pirateria”, dopo che nei primi mesi è stato notato un incremento del 20 per cento delle doppie utenze a distanza, e al tempo stesso di piattaforme per la condivisione di stessi abbonamenti; una situazione, si nota in Dazn, che porta a un deprezzamento del prodotto calcio e un danno al servizio.

Le lettere agli abbonati, con facoltà di recesso entro 30 giorni, dovrebbero partire per la fine dell’anno.

Ma c’è un escamotage che però, di fatto, non lo è. Resterà possibile la condivisione di un doppio device per ogni abbonamento con lo stesso indirizzo IP, ovvero all’interno di un’abitazione privata o di un ufficio. Cioè due persone dovrebbero vedere la stessa partita nella stessa casa, ma su due dispositivi diversi. Possibile eh, ma altamente improbabile.

L’esposto del Codacons contro Dazn

La possibile decisione di Dazn di bloccare a partire dalla metà di dicembre gli abbonamenti “multiuso” finisce all’attenzione dell’Agcom e dell’Antitrust. Il Codacons ha deciso infatti di presentare un esposto all’Autorità per le comunicazioni e a quella per la concorrenza affinché si accerti la correttezza dell’operato della società.

“Se sarà confermata la decisione di Dazn di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l’accesso ai contenuti in contemporanea da due device, si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro -spiega il Codacons -Se da un lato è comprensibile l’esigenza di combattere la pirateria, dall’altro è innegabile che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori”.

Per tale motivo il Codacons annuncia un esposto ad Agcom e Antitrust, affinché aprano una istruttoria sul caso e, se confermata la decisione di Dazn, accertino la correttezza dell’operato della società sanzionando qualsiasi violazione delle disposizioni in tema di contratti.

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