Risintonizzare i canali col digitale terrestre: a Milano gli studenti fanno da “guida” allo switch off

La televisione non si vede? I nuovi canali digitali sono oscurati? Chiama la scuola. È stato forse con questo spirito che i ragazzi di alcune scuole milanesi (Itis “Ettore Conti”, Itis “J.C. Maxwell” e “Giuseppe Lagrange” nonché quelli dell’Itcs “Pietro Verri”, e dell’Istituto “Galdus”) hanno partecipato al progetto di Comune e Provincia di Milano messo in piedi per aiutare le persone anziane, che fossero comprensibilmente disorientate di fronte alle procedure di switch off e di risintonizzazione dei canali del digitale terrestre.

Un esperimento che ha soddisfatto tutti: gli anziani, che hanno trovato giovani disposti ad aiutarli a compiere operazioni forse banali per chi vi è avvezzo, ma molto complesse per chi con la tecnologia non si orienta. I ragazzi, che hanno avuto occasione di dare una realizzazione concreta alle nozioni apprese di libri e i docenti che hanno visto i loro allievi maturare velocemente, responsabilizzati da questa esperienza. Come ha spiegato il preside dell’Istituto Ettore Conti, Pasquale Brucellaria: “Si è trattato di un bellissimo progetto, voluto dal presidente della provincia Guido Podestà e dall’assessore all’istruzione Marina Lazzati. Per noi è motivo di orgoglio avervi preso parte”. Il senso, secondo il preside, va ben oltre il servizio di assistenza tecnica: “Trovo che sia fondamentale per i ragazzi abituarli al principio della solidarietà, anche perché mentre aiutano gli altri sono essi stessi aiutati nella loro crescita, nell’acquisizione di un maggiore senso di responsabilità”.

Il servizio funziona così: chi si trova in difficoltà di fronte alla Tv non deve fare altro che contattare i numeri verdi del Comune o della Provincia e chiedere di ricevere, del tutto gratuitamente, assistenza. Le “squadre” dei ragazzi incaricati si presentano al domicilio dei richiedenti con un badge di riconoscimento per evitare equivoci o peggio odiose truffe agli anziani. A tutela di entrambi, degli alunni coinvolti, in molti casi minorenni, e degli anziani, che potrebbero essere giustamente diffidenti. I giovani sono anche accompagnati dai vigili provinciali in divisa, o dai docenti o dagli operatori sociali.

I numeri confermano l’efficacia dell’operazione, ogni scuola ha risposto a circa un centinaio di chiamate. Lo conferma Alfredo Di Stefano, responsabile del progetto per l’istituto Galdus: “Abbiamo avuto molte richieste, circa 150, i problemi erano i più vari, non sempre di difficile soluzione, bastava mettersi lì e spiegare alcuni passaggi con pazienza. Per questo i ragazzi che hanno preso parte al progetto di assistenza erano stati formati non solo sul tema dei decoder e dei televisori, ma anche su quello del rapporto con gli anziani”. Un rapporto all’apparenza difficile, ma che poi ha dato frutti inaspettati. “È andato tutto bene – ha aggiunto Di Stefano – molti dei nostri ragazzi si sono messi alla prova in un campo in cui pensavano di non riuscire e hanno avuto una piacevole sorpresa, tanto che alcuni di loro hanno deciso di continuare quest’esperienza al di fuori della scuola, magari facendo volontariato”.

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