Emmy Awards 2020: trionfano Watchmen, Succession e Schitt's Creek Emmy Awards 2020: trionfano Watchmen, Succession e Schitt's Creek

Emmy Awards 2020: trionfano Watchmen, Succession e Schitt’s Creek

Emmy Awards, premiate le favorite Schitt’s Creek, Watchmen e Succession.

Era la notte in cui si doveva scoprire l’erede di Game of Thrones. E invece la 72esima edizione degli Emmy Awards, gli Oscar della Tv quest’anno in versione virtuale per la pandemia, ha incoronato Succession come miglior serie drammatica e Watchmen come miglior miniserie. Ma a sbancare è stato Schitt’s Creek, che ha conquistato tutte le sezioni della commedia.

La cerimonia è andata in onda presentata da Jimmy Kimmel dallo Staples Center di Los Angeles completamente vuoto e con i candidati e i premiati in collegamento da casa, via Zoom.

Unica eccezione, la presenza dal vivo di Jennifer Aniston, che si è poi collegata anche da casa con le colleghe Courtney Cox e Lisa Kudrow, cioè Monica e Phoebe di Friends.

Emmy Awards: Schitt’s Creek vincitore assoluto

La serie canadese è entrata nella storia portandosi a casa i premi per la miglior commedia, e il miglior attore (Eugene Levy), attrice (Catherine O’Hara), attore non protagonista (Dan Levy), attrice non protagonista (Annie Murphy), miglior sceneggiatura comica (Dan Levy) e migliore regia in una commedia (Andrew Cividino e Dan Levy).

Mai prima d’ora una serie aveva ottenuto tutti i principali premi dedicati alla commedia e nessuno aveva mai ottenuto così tanti riconoscimenti in una singola cerimonia Emmy (nove in totale se si contano i galà precedenti).

Per la serie, trasmessa su CBC Television dal 13 gennaio 2015 è stato il meritato riconoscimento delle sei stagioni precedenti: una commedia su un ricco clan (i coniugi Johnny, un ricco magnate, e Moira Rose, una star di successo della soap opera, e i loro due figli) a cui tocca reinventarsi dopo che il loro amministratore manda gambe all’aria l’azienda perché non paga le tasse.

La serie è nata in famiglia: i suoi creatori sono Eugene Levy e suo figlio Dan. “Il nostro spettacolo, al suo centro, parla degli effetti trasformativi che innescano l’amore e l’accettazione. Ed è qualcosa di cui abbiamo bisogno oggi più che mai”, ha osservato Dan Levy.

Della commedia si è molto parlato per come tratta in maniera rispettosa la comunità Lgbt: e il padre, Eugene Levy, ha applaudito suo figlio per aver trasformato “Schitt’s Creek” in “una celebrazione dell’inclusività, una condanna dell’omofobia e una dichiarazione del potere dell’amore”.

Gli altri premi

Nella categoria miniserie ha trionfato Watchmen, con Regina King, migliore attrice protagonista, e Yahya Abdul-Mateen II, migliore attore non protagonista.

Damon Lindelof e Cord Jefferson, i due ideatori, hanno vinto nella categoria migliore scrittura in una miniserie. A questi va aggiunto l’Emmy per la migliore miniserie, uno dei più attesi, ritirato da Lindelof che lo ha dedicato alle vittime della strage di Tulsa del 1921, quando la cosiddetta Wall Street nera fu rasa al suolo e morirono 36 persone, oltre 800 ferite in modo grave. 

Altro grande vincitore è stato Succession che ha ritirato quattro Emmy, tra cui quello importantissimo per la migliore serie drammatica. Gli altri tre sono andati a Jeremy Strong come miglior attore drammatico, allo showrunner Jesse Amstrong per la scrittura, a Andrij Parekh per la regia.

La giovanissima Zendaya ha vinto come migliore attrice protagonista nella serie drammatica Euphoria.

Uzo Aduba ha vinto come attrice non protagonista in una miniserie nei panni di Shirley Chisholm, prima donna afroamericana eletta al congresso Usa, in Mrs America.

Mark Ruffalo ha vinto come migliore attore per un film tv grazie al doppio ruolo (interpreta due fratelli gemelli) in I Know This Much Is True, dramma che affronta il tema della malattia mentale.

Nella categoria miglior attrice non protagonista in una serie drammatica ha vinto Julia Garner per Ozark. Nella stessa categoria maschile ha vinto Billy Crudup per The Morning Show.

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