Enrico Brignano chi è: età, quando e dove è nato, vita privata, moglie Flora Canto, figli, mamma abruzzese, carriera

Enrico Brignano chi è: età, quando e dove è nato, vita privata, moglie Flora Canto, figli, mamma abruzzese, carriera. Il comico romano torna in tv queta sera in prima serata su Rai Due con il suo show “un’ora sola ti vorrei”, a partire dalle 21.20.

Età, dove e quando è nato, altezza: la biografia di Enrico Brignano

Enrico Brignano nasce a Dragona, quartiere a sud di Roma, il 18 maggio 1966. E’ del segno zodiacale del Toro ed ha 55 anni. La sua altezza stimata è di 1,76 metri. Fin da giovane si appassiona alla comicità e per questo frequenta l’Accademia per giovani comici di Gigi Proietti. Tra i due è rimasta amicizia e un forte legame: per questa ragione, dopo la morte di Proietti avvenuta a novembre 2020, Brignano ha voluto ricordare il suo “padre artistico” in modo molto commovente.

Le sue apparizioni sul piccolo schermo sono moltissime negli ultimi anni. Le più note a “La sai l’Ultima”, “Scherzi a parte” e “Affari Tuoi”. Dal 1998 al 2000 ha interpretato il ruolo di Giacinto in “Un medico in famiglia”. Molto apprezzato come comico, Brignano, punta molto ad una comicità legata alla città di Roma. 

La moglie Flora Canto, l’ex moglie Bianca Pazzaglia, i figli Martina e Niccolò: la vita privata di Enrico Brignano

Per quanto riguarda la vita privata, Enrico Brignano è stato sposato dal 2008 al 2013 con Bianca Pazzaglia. Dopo la separazione ha incontrato l’attrice, ex tronista e showgirl Flora Canto. I due hanno una bellissima figlia di quattro anni di nome Martina e Niccolò, un maschietto nato lo scorso luglio. 

Enrico Brignano, le origini e la mamma abruzzese

Brignano è nato e cresciuto a Roma. I suoi genitori hanno però diverse origini. Il padre è infatti originario della Sicilia, mentre sua madre è abruzzese. La mamma è infatti di Palombaro (provincia di Chieti). E Brignano ha ricordato le sue origini diverse volte nei suoi spettacoli. E’ facile trovare su YouTube un video di uno spezzone in cui racconta di suo nonno abruzzese.

Il ritorno in tv con “Un’ora sola ti vorrei”

“Un’ora sola vi vorrei” è un one man show prodotto da Itv Movie. Torna per la quarta stagione su Rai2, da questa sera per le prossime cinque settimane, più uno speciale per San Valentino.

Un concentrato di risate lungo 60 minuti, tra racconti, satira di costume, ballo e musica con la resident band del Maestro Andrea Perrozzi. Sessanta minuti di show in cui si affacceranno ospiti come quelli di stasera: Federico Zampaglione e Stefano De Martino.

Durante lo show, un occhio all’attualità. “Anche se – racconta Brignano all’Ansa – oggi non fai a tempo a scrivere un monologo sull’Omicron che la variante è già mutata. E poi ci sono nuovi tabù, come i vaccini. Ho visto parenti e vicini trasformarsi in insospettabili Robin Hood o Bestie di Satana su questo argomento”.

Proprio da lì si partirà oggi andando avanti e indietro nel tempo, tornando al 1973, anno in cui l’accoglienza per il vaccino contro il vaiolo fu un po’ diversa rispetto al vaccino contro il Covid-19. Ma si saluterà anche il 2021, anno di San Giuseppe, simbolo della paternità.

“Arrivare alla quarta stagione? E’ sorprendente – prosegue lui – Non so quale sia la ricetta vincente. Gli ingredienti sono quelli del varietà all’antica, dai balletti al monologo finale. Proviamo e scriviamo tutto. Ma rivoluzionario è che duri solo un’ora. Ed è divertente quando sui social vedo reinterpretate alcune scene, soprattutto quella del letto tra e me Flora”.

La scena del letto con Flora un omaggio a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello

Un momento ormai cult e anche un omaggio. “Non è tantissimo che abbiamo perso la coppia più simpatica della televisione italiana: Sandra Mondaini e Raimondo Vianello – spiega Brignano – La nostra è una citazione voluta, per parlare di famiglia, delle sue contraddizioni e comicità”. Già, perché i figli, inevitabilmente, cambiano la vita ma anche l’affollamento della camera da letto.

“Quando li guardo – prosegue l’attore – rivedo tutti quelli che ho perduto nell’arco della mia vita. Per me sono una nuova ispirazione: quando ho cominciato la mia carriera parlavo della mia famiglia, di tutti quelli che adesso non ci sono più. Oggi torno a parlarne ma in relazione ai pannolini, al latte antireflusso, alle favole inventate senza sapere dove andrai a parare, al seggiolino per l’auto da montare in 30 secondi con una mano sola”.

“O a quelle sette ore che hai perso in fila per comprare a tuo figlio di 5 mesi proprio quel giochino adatto alla sua età e invece a lui interessa solo la coccarda del pacco. Oggi – dice – quando sono in tournée, ho ripreso a tornare a casa di corsa, guidando magari 3-400 chilometri di notte. Lo facevo quando ero ragazzo, per non pagare un albergo in giro. Oggi lo faccio per il piacere di risvegliarmi tra i due piccoli. In qualche modo i figli mi hanno fatto tornare giovane”.

 

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