Festival senza Celentano e vaffa. Tocca alla musica? No, alle mutande di Belen

Pubblicato il 16 Febbraio 2012 - 01:19 OLTRE 6 MESI FA

SANREMO – Non c’è Adriano Celentano, ci sono tante canzoni e ci sono (ma non si vedono) le mutande di Belen Rodriguez. La seconda serata del Festival di Sanremo prova a scegliere con qualche incertezza la via della sobrietà “istituzionale”: cala, rispetto alla prima serata, il numero dei “vaffa”, calano i monologhi, e  aumentano le canzoni.

Quando si arriva ai verdetti, però, mezza Italia è in altre faccende affaccendata. Discute delle mutande fantasma di Belen Rodriguez, capace di rubare la scena alla “valletta” della sera, la finalmente vincitrice sul torcicollo e debuttante Ivana Mradzova. “Merito” di un paio di mutande che Belen assicura di avere anche se “attaccate alla gonna” ma che nessuna foto riesce neppure a far intravedere. E la bella Ivana si trova, suo malgrado, in secondo piano.

La “sobrietà”, invece, passa per una formula più classica: scaletta intasata di canzoni (anche per l’inconveniente tecnico della prima serata che ha costretto tutti i big a esibirsi di nuovo) e poco spazio per ospiti e monologhi.

Ci sono i “Soliti idioti” e nel Festival commissariato un po’ di paura c’è, visto che i due non devono il loro successo ad un linguaggio oxfordiano. E invece i “soliti idioti” insolitamente si contengono e costruiscono il loro primo spezzone  attorno all’episodio dell’aspirante suicida ‘salvato’ all’ Ariston nel 1995 da Pippo Baudo. Il duo comico cult composto da Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, noto per il ricorrente turpiloquio, era atteso con una certa apprensione. E Mandelli non si e’ fatto sfuggire la chance di sfruttare la situazione fermandosi piu’ volte al limite. Lo sketch innocuo, in galleria, con il figlio De Ceglie in bilico sulla balaustra e’ finito con il finto tuffo in platea, Morandi che tentava un inutile salvataggio, una rilettura di Nel blu dipinto di blu con un ”c…o” urlato a squarciagola e il verso ”Cuccurucucu’ Paloma, ahi ahi ahi Marano”.

I due, quindi, tornano e dopo una gag vestiti da tennisti danno il loro meglio nell’ultimo spezzone, quello in cui riescono a farsi unire in matrimonio gay da Gianni Morandi. Segue canzone che ha come obiettivo l’ex sottosegretario Carlo Giovanardi, che “crede di essere normale, intransigente nella sua scelta genitale”. Finale classico, con bacio “rubato” a Gianni Morandi che replica: “Nulla contro i gay, ma preferivo Belen”.

La gara. In tutto questo c’è anche una gara. Che dopo un giorno di pausa forzata regala i suoi primi verdetti. Passano il turno Chiara Civello con “al posto del mondo”, Eugenio Finardicon “e tu lo chiami Dio”, Samuele Bersani con “un pallone”, Nina Zilli con “per sempre”, Matia Bazar con “sei tu”, Dolcenera con “ci vediamo a casa”, Arisa con “la notte”, Francesco Renga con “la tua bellezza”, Noemi con “sono solo parole” ed Emma con “non è l’inferno”.

Rischiano di tornare  a casa, invece, la coppia Gigi d’Alessio-Loredana Bertè, Irene Fornaciari, Marlene Kuntz e Pierdavide Carone con Lucio Dalla.  Di questi quattro, nella serata di domani, in due saranno ripescate attraverso il televoto. I quattro Giovani ammessi alla finale sono invece Alessandro Casillo, Io ho sempre voglia, Erica Mou e Marco Guazzone.

Chiusura di trasmissione con Morandi che rimpiange e difende il Molleggiato: “Meno male che Adriano c’è, e spero che torni”.