Francesca Mannocchi chi è, malattia e vita privata della giornalista ospite di Oggi è un altro giorno Francesca Mannocchi chi è, malattia e vita privata della giornalista ospite di Oggi è un altro giorno

Francesca Mannocchi chi è, malattia e vita privata della giornalista ospite di Oggi è un altro giorno

La vita privata, la malattia, la carriera, chi è Francesca Mannocchi, la giornalista ospite di Oggi è un altro giorno. Francesca Mannocchi è tra gli ospiti della trasmissione Oggi è un altro giorno, condotta da Serena Bortone e in onda dal lunedì al venerdì su Rai Uno nel primo pomeriggio.

La carriera giornalistica di Francesca Mannocchi

Francesca Mannocchi ha 42 anni di età e scrive per “L’Espresso” e collabora da anni con numerose testate, italiane e internazionali, e televisioni. Ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Tunisia, Egitto, Afghanistan. Poi ha vinto vari premi giornalistici tra cui il Premio Ischia, il Premio Giustolisi e il Premiolino 2016. Ha diretto con il fotografo Alessio Romenzi il documentario Isis, Tomorrow presentato alla 75a Mostra internazionale del Cinema di Venezia.

Per Einaudi ha pubblicato nel 2019 Io Khaled vendo uomini e sono innocente, con cui ha vinto il Premio Estense, e nel 2021 Bianco è il colore del danno. Tra le testate e i network televisivi con cui Francesca Mannocchi ha collaborato e per i quali ha lavorato ci sono Rai 3, SkyTg24, LA7, L’Espresso, Al Jazeera, Middle East Eye e Focus.

Francesca Mannocchi, la malattia

In un suo articolo su L’Espresso Francesca Mannocchi racconta della sua malattia. “La sclerosi mi ha insegnato un nuovo modo di sorridere”, è il titolo dell’articolo. Nel 2017, a 39 anni, le è stata infatti diagnosticata la sclerosi multipla: “La medicina la definisce una malattia potenzialmente disabilitante del cervello e del midollo spinale, il sistema nervoso centrale, per intenderci”. Nel libro di Francesca Mannocchi “Bianco è il colore del danno” (Einaudi Stile Libero), la giornalista e scrittrice fa una descrizione della malattia, la scoperta, le conseguenze su di sé, sui rapporti umani, sulla maternità e il concetto stesso di corpo.

In un passaggio del libro si legge: “Mi tocco la gamba. Non la sento. Mi tocco il piede. Non lo sento. Mi tocco il braccio, l’ascella, il polso, ogni dito della mano destra e non sento niente. La mia vita con la sclerosi multipla è cominciata così, senza che lo sapessi, in una stanza laccata bianca che avevo chiamato Gemma”.

 

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