LONDRA – Francesco Becchetti, l’imprenditorie italiano proprietario di Agon Channel, la tv in onda sul digitale terrestre ma ‘made in Albania‘, è stato fermato a Londra per conto della autorità albanesi che lo scorso giugno avevano emesso un ordine di cattura internazionale nei suoi confronti: lo ha confermato all’Ansa il portavoce della Procura Generale Albi Serani.
Becchetti viene accusato di “falso in documentazione” e “riciclaggio di denaro”. Una corte di Londra avrebbe ordinato gli arresti domiciliari per l’imprenditore che entro il prossimo 7 dicembre dovrebbe essere estradato in Albania dove prosegue l’inchiesta sulla sua attività.
Gli inquirenti sospettano che nel periodo 2007-2013 Becchetti abbia messo in piedi “un gigantesco meccanismo di riciclaggio” che gli avrebbe fruttato, secondo la procura albanese, “alcuni milioni di euro”. Becchetti avrebbe inoltre evaso anche il fisco per una somma di oltre 5 milioni di euro. I suoi beni sono sotto sequestro.
Domenico Naso sul Fatto Quotidiano spiega:
I fatti contestati, che Becchetti ha sempre bollato come un complotto politico ordito dal Partito socialista del premier Edi Rama, riguardavano l’attività nel settore energetico, con particolare riferimento alla costruzione di una delle più grandi centrali idroelettriche del paese balcanico. Riciclaggio ed evasione fiscale, per un totale di centinaia milione di euro, che secondo gli inquirenti sarebbero stati investiti proprio nelle società con sede in Albania.
Ma i problemi di Becchetti, prima che giudiziari, erano stati di natura prettamente televisiva. L’avventura di Agon Channel, che puntava all’1% di share nel giro di pochi mesi, si è rivelata un fallimento. Nonostante i tanti soldi investiti nell’ingaggio dei divi del piccolo schermo, il pubblico italiano ha ignorato fin dal primo giorno il canale nuovo di zecca “made in Albania”. E piano piano erano arrivate anche le prime clamorose defezioni, con tanto di polemiche.
Il primo era stato Antonio Caprarica, giornalista di lungo corso e corrispondente storico della Rai da Londra. Caprarica era il direttore del telegiornale di Agon, fino a quando, a sole due settimane dall’inizio dell’avventura, si era dimesso in polemica con le condizioni di lavoro: “Mi hanno promesso sul contratto una struttura rispondente agli standard internazionali e mi sono ritrovato a montare i servizi nei container, con una redazione di 9 persone che doveva realizzare tutti i tg, due ore di programma del mattino e un’ora di approfondimento serale. Più che la tv del futuro è la tv delle repliche”. Becchetti aveva risposto con sufficienza, accusando Caprarica di pretendere benefit da pascià e affidando le news a Giancarlo Padovan, che fino ad allora gestiva lo sport.