“Il Gabibbo è un plagio. Striscia e Mediaset devono pagare”

ROMA – Ma il Gabibbo è un plagio? Una storia per la quale Striscia la Notizia e Mediaset stanno avendo non pochi grattacapi. Nasce quando la Western Kentucky University si accorge della somiglianza innegabile fra la sua mascotte, Big Red, e il pupazzo simbolo del programma di Antonio Ricci.

L’università in questione aveva citato Striscia nel 2003, e chiesto che le venissero versati tutti i soldi “guadagnati” dalla copia di Big Red. Più precisamente, era stato Ralph Carey – l’ex studente che aveva progettato Big red – a lamentarsi della “copia” italiana: a sostenere la sua tesi, un’intervista di Ricci a Novella 2000 in cui il “plagio” era confessato, poi ripudiata dopo la denuncia.

In un primo momento, il tribunale di Ravenna aveva respinto le sue istanze, accompagnato dalla Corte di Appello di Bologna (sentenza n.609, depositata in data 13 maggio 2011) regalando a Mediaset un sospiro di sollievo. Anche perché il biscione di problemi economici ne ha già parecchi, soprattutto dopo la sentenza Mondadori.

Invece quei soldi Mediaset dovrà sganciarli, stando almeno alla sentenza del giudice del tribunale civile di Milano, Paola Maria Gandolfi secondo la quale vi sarebbero degli “sviluppi evolutivi” da parte del Gabibbo nei confronti di Big Red. Che dunque ne sarebbe l’idea di partenza. Una sentenza che, a quanto pare, prevederebbe una forma di risarcimento: economico, ovviamente. E che quindi preoccupa Mediaset, che infatti ha oggi diramato una nota in cui annuncia un appello d’urgenza contro la sentenza di Milano, che ne provochi la “sospensione immediata degli effetti”.

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