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Gene Gnocchi: “Claretta Petacci scrofa? Adesso ho Forza Nuova sotto casa”

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Gene Gnocchi: “Claretta Petacci scrofa? Adesso ho Forza Nuova sotto casa”

ROMA – Gene Gnocchi a La Zanzara su Radio 24 non fa marcia indietro sulla sua frase che ha suscitato un pandemonio, con il maiale della Romanina indicato con il nome di Claretta Petacci.

“Scorta? Mi hanno dato Saviano come scorta…”: a La Zanzara su Radio 24 il comico la butta sul ridere mentre racconta delle minacce di Forza Nuova e altri gruppi dopo lo sketch a DiMartedì su La7. “Nel mio giardino – dice – ho una talpa e la chiamo Parenzo. Non credo che Parenzo si offenda per questo…”.

La Mussolini ti ha dato del verme e dello stronzo, c’è chi chiede la tua cacciata dalla tv, tornerai da Floris?, gli hanno domandato i conduttori. “Certo che tornerò a fare la trasmissione, ci mancherebbe. Perché non dovrei tornare? Mi dispiace, perché con questi di Forza Nuova potrei anche parlarci. Non è possibile che la gente non capisca una cosa del genere”. Spiega Gnocchi: “Voglio essere chiaro. La battuta nasceva dal fatto che la Meloni ha postato continuamente la foto di questo maiale in giro per Roma. Allora a me, da comico, è venuto in mente che la Meloni avesse perso il suo maiale, il suo animale da compagnia. Di solito chi perde un animale che gli è caro, un gattino, o un cagnolino, un criceto, cosa fa? Posta le foto e mette un annuncio col numero… Chiaramente essendo l’universo della Meloni un universo di destra, il nome che poteva mettere al maiale era Petacci, poteva essere Farinacci, Galeazzo Ciano, poteva essere Benito Mussolini. Ma la scelta è incidentale, nessuno aveva in mente di offendere, di profanare la memoria di Claretta Petacci. Era l’ultima cosa che poteva venirmi in mente…”.

“Non ho mai detto – prosegue – che la Petacci è una scrofa. Non è vero. La battuta non era quella. Era questa: la Meloni ha chiamato il suo maialino di compagnia affettuosamente Claretta, questa era la cosa. Io non l’ho mai detta quella cosa”.

E’ una battuta venuta male, dicono i conduttori Cruciani e Parenzo: “Può essere, ma il mio è un mondo surreale. Io parto dalla Meloni che ha perso il maiale. Il nome del maiale per me è incidentale. Non me ne frega niente. Ho diritto di fare la mia satira, lo rivendico. Ma in questo caso è stata travisata completamente la realtà dei fatti. Questo mi dispiace. Mi dispiace avere Forza Nuova sotto casa. E’ sbagliato, vuol dire che non siamo un Paese normale. In questa battuta non ho sbagliato nulla. L’animale era un maiale, però poteva essere anche un criceto, o il gattino, il cagnolino, un canarino, una pantegana di Roma, qualunque cosa. Non sarebbe cambiato nulla”.

Temi le minacce di Forza Nuova?: “Non ho paura, ma sicuramente ti intimidiscono. Sapere che uno viene davanti a casa tua e mette due striscioni è una cosa che sicuramente non è bella. Perché devo chiedere scusa? Non ho profanato la memoria della Petacci. Io non lavoro mai contro le persone. E’ lontanissimo da me questo modo di lavorare. Puoi dire che la battuta faceva schifo, che faceva cagare, puoi dirmi quello che vuoi, ma non volevo offendere la Petacci, assolutamente mai. La Petacci era il nome affettuoso che la Meloni poteva dare ad un animale”.

 

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