Chi è Gianluca Cofone: età, dove è nato, nanismo, vita privata, carriera e biografia dell’attore e youtuber ospite di Serena Bortone nel salotto di Oggi è un altro giorno, programma di Rai1.
Dove è nato, età, biografia e carriera di Gianluca Cofone
Gianluca Cofone è nato a Chieri (Torino) 28 anni fa. Dopo un lungo percorso negli anni tra animazione e intrattenimento approda con grande al mondo del cinema dapprima come figurante speciale in molteplici set cinematografici e poi come attore lavorando in produzioni come “la Bella e la Bestia” di Costa e “Io sono Babbo Natale” di Falcone dove ha avuto la fortuna di conoscere anche Gigi Proietti.
Attore, youtubers, creator digitale e animatore è uno dei nani più seguiti della rete con milioni di views sui suoi canali ufficiali. E’ tra gli adorabili folletti protagonisti del nuovo film di Alessandro Siani “Chi ha incastrato Babbo Natale?”, nelle sale cinematografiche italiane dal 16 dicembre.
Oltre al cinema molte le sue esperienze in tv sia in spot di note aziende come Vodafone, Birra Moretti o Tim solo per citarne alcune sino alla partecipazione a programmi tv del calibro delle Iene e “Cose da non chiedere” di Real time. La sua grande passione per la musica lo porta anche a partecipare a videoclip di artisti come J AX, Shade, Willie Peyote e GionnyScandal. Ha prodotto negli anni video virali partecipando anche a video di creator quali i Panpers, The Show, Himorta , Elites, Gabriele Vagnato, Matt&Bise e Leonardo De Carli.
La malattia e la vita privata di Gianluca Cofone
Affetto dalla nascita da nanismo acondroplasico non si è mai arreso alle “diversità” e ha continuato a seguire nonostante le difficoltà del quotidiano le sue passioni con determinazione e costanza. In una recente intervista al Corriere della Sera, Gianluca ha parlato così della sua adolescenza: “Ho sempre avuto molti amici e una bellissima famiglia alle spalle, senza di loro non sarebbe stato semplice. Arrivi a un certo punto dove ti rendi conto che, apparentemente, molte cose non le potrai fare. Ero appassionato di calcio, per dire, ed ero anche bravino. Ma un giorno mi hanno detto che non sarei mai potuto diventare un calciatore”.
La ferita più grande però gliel’ha procurata “la mamma di una mia fidanzata, che non riusciva proprio a digerire che la figlia volesse uscire con uno come me. Solo per il mio aspetto. Anche se cerchi di non darci peso, sono cose che ti segnano. Come pesanti sono state anche le prime uscite in gruppo, con gli amici: ricordo i gruppetti di persone che mi fissavano, mi guardavano male… Tutti momenti, però, che hanno formato il mio carattere: mi sono fatto le ossa”.