Italia Sì, il racconto di una superstite della Costa Concordia Italia Sì, il racconto di una superstite della Costa Concordia

Italia Sì, una superstite della Costa Concordia: “Un angelo ci salvò la vita e poi morì annegato”

Italia Sì, il racconto di una superstite della Costa Concordia
Antonella Bologna. una superstite della Costa Concordia

ROMA – “Un angelo ci salvò la vita e poi morì annegato”. Intervistata da Italia Sì una superstite al naufragio della Costa Concordia, Antonella Bologna, racconta il gesto eroico di un ragazzo. Ragazzo che morì annegato dopo aver lasciato un posto della scialuppa di salvataggio a lei e alla sua famiglia.

La sera del 13 gennaio 2012 Antonella Bologna si trovava a bordo della Costa Concordia quando, all’improvviso, sentì un forte scossone.

“Abbiamo sentito uno scossone – racconta la donna a Storie Italiane – e ho detto subito a mio marito che avevamo preso uno scoglio ma lui non mi ha creduto. C’è stato un black out, siamo andati in cabina per prendere dei maglioni nel buio. La luce è tornata, ci hanno fatto scendere al ponte quattro dove c’era una grande confusione. Avevo paura di perdere i miei due bambini che tenevo per mano insieme a mio marito. A un certo punto siamo arrivati vicino alla scialuppa di salvataggio, c’era un ragazzo”.

“Era alto – continua a raccontare la superstite – bello, con un po’ di barba e baffi, capelli lunghi neri. Stava per salire sulla scialuppa, poi quando ci ha visto ha fatto salire noi. Ci ha aiutato, poi è sparito. E dopo non ho più pensato a lui. Ho raccontato a una rivista religiosa che un ragazzo ci aveva salvato, ma non avevo capito che fosse Giuseppe Girolamo. Ho rilasciato la mia testimonianza agli inquirenti e quando mi avete mandato la sua foto l’ho riconosciuto. E’ la persona che ci ha salvato, è il nostro angelo”.

Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto nella pancia della nave un paio di mesi dopo il naufragio.

“Vorrei abbracciare la sua famiglia – racconta ancora Antonella Bologna – Una famiglia che deve essere una famiglia speciale se ha cresciuto un ragazzo così. Su quella nave ognuno pensava per sé, altro che prima le donne e i bambini, era ‘Mors tua vita mea’. Lui ha pensato a noi e questo non lo dimenticherò mai”.

Fonte: Italia Sì.

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