Justin Mattera: "Al funerale di Paolo Limiti ero dietro e..." (foto Instagram) Justin Mattera: "Al funerale di Paolo Limiti ero dietro e..." (foto Instagram)

Justin Mattera: “Al funerale di Paolo Limiti ero dietro e…”

Justin Mattera: "Al funerale di Paolo Limiti ero dietro e..." (foto Instagram)
Justin Mattera: “Al funerale di Paolo Limiti ero dietro e…” (foto Instagram)

ROMA – Intervistata da Maurizio Caverzan de “La Verità”, Justin Mattera racconta: “Perché il triathlon? Sono sempre stata una persona sportiva. Da bambina ho praticato nuoto agonistico per 11 anni. All’ università mi sono dedicata al nuoto sincronizzato e alla corsa. Nel 2016 Mediaset mi ha proposto di partecipare a Oltre il limite e mi sono iscritta alla mezza maratona di Memphis classificandomi 35ª quasi senza allenamento. In quel periodo conducevo su Bike channel In viaggio con Justine, un programma per godere il paesaggio, l’ arte e la cucina italiana. Quando un’ azienda di biciclette mi ha proposto il triathlon ho pensato: il nuoto ce l’ ho, la bici anche, adesso ho recuperato la corsa… Così mi sono iscritta a una gara di sprint triathlon”.

La sua settimana sportiva tipo? “Nuoto due volte la settimana la mattina dalle 7 alle 8,30 o la sera dalle 21 alle 22,30. Altre due volte vado a correre al parco di Trenno o sulla Montagnetta di San Siro. Per la bici mi alleno o con i miei figli che vanno come schegge o esco con il coach Simone Diamantini”. È vero amore o business? “È iniziata come una passione. Ma cosa c’ è di meglio nel trasformare la passione in business? Tanti mi dicono che sono vecchia. È vero, ho cominciato a 46 anni, ma la costanza premia sempre. E poi non ho mica l’ obbligo di vincere. Mi piacerebbe arrivare a fare mezzo Ironman: 90 km in bici, 1,5 di nuoto, 21 di corsa”.

Marilyn Monroe avrebbe amato il triathlon? (Ride). “Forse sì. Ho visto le sue foto mentre fa i pesi. Teneva molto al suo fisico, seguiva una dieta proteica. Forse beveva un po’ troppo per essere un’ atleta. Il triathlon l’ avrebbe aiutata a superare la sua fragilità”.

Paolo Limiti: che persona è stata per lei? “Una persona colta, meticolosa, intelligentissima, ironica, divertente. Gli indizi: ero in Corso Sempione con un fotografo suo amico quando lui esce dalla Rai, casualmente. Ci salutiamo e lui dice che sta cercando una valletta per un nuovo programma. Io avevo un disco al secondo posto in classifica e volevo tornare in America. Al provino in Rai ci sono tante raccomandate, ma lui punta su di me, stregato dalla somiglianza con Marilyn. Ero una valletta, niente di più. Poi, una volta che Minnie Minoprio doveva cantare con Fred Bongusto quella canzone “Quando mi dici così”, ma ebbe un incidente, Paolo mi chiese di sostituirla. Non era difficile, anche se a un certo punto il microfono mi stava cadendo. Lo afferrai al volo e risultò un gesto studiato. Fu la svolta, Paolo mi assegnò a un’ insegnante di danza e da valletta diventai showgirl”.

Perché, dopo averlo sposato, non andò al suo funerale? “Chi dice che non ci andai, qualcuno ha filmato tutti i presenti? Certo, non mi sono messa a piangere in prima fila. Ero dietro, l’ho guardato e sono andata via, ero l’ ex moglie, non la vedova. Forse ho sbagliato, ma anche se non fossi andata sarebbero cavoli miei”.

Riguardando le sue foto è comprensibile la gelosia di suo marito? “Quando mi ha sposato sapeva che ero così. Non c’ erano i social, ma avevo già fatto i servizi su Playboy. E poi sono una madre e una moglie molto presente”.

Nella vita pubblica c’è qualcuno che la incuriosisce? “Matteo Salvini, in un certo senso. Sono figlia di emigranti di terza generazione. I miei bisnonni arrivarono a Ellis Island nel 1908 con la valigia di cartone. Mi incuriosisce anche Donald Trump, che da democratica non ho votato. Salvini è un personaggio forte, voglio capire dove vuole portarci, anche se d’istinto la vedo diversamente”.

Fonte: La Verità.

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