NEW YORK – La sesta stagione di “House of Cards” sarà l’ultima. Netflix avrebbe deciso di mandare poi in pensione la popolare serie: una decisione – riporta Deadline Hollywood – presa nelle ultime ore, dopo le critiche a Kevin Spacey per le presunte molestie sessuali. Spacey è uno dei protagonisti della serie, interpretando il presidente americano.
Kevin Spacey, dopo le accuse di molestia da parte dell’attore di Star Trek Anthony Rapp, ha dichiarato la sua omosessualità tramite un messaggio Twitter. Numerosi esponenti della comunità gay hollywoodiana ora si dicono delusi e arrabbiati per il modo con cui l’attore ha associato la comunità gay con comportamenti sbagliati e illeciti. “E’ tragico che ci sia voluta una accusa di molestie per finalmente dichiarare la sua omosessualità dopo decenni di silenzio – ha dichiarato l’attivista Peter Tatchell al Guardian – Ancora più sbagliato è stato associare la propria sessualità con comportamenti inappropriati”.
Kim Sanders, manager della comunicazione di Stonewall, lobby dei diritti LGBT , ha dichiarato: “Generalmente quando una celebrity fa coming out c’è intorno a lui un coro di congratulazioni e messaggi sull’importanza dei modelli di riferimento, ma Kevin Spacey lo ha fatto in un momento che risulterà deleterio per la comunità LGBT. Il suo orientamento sessuale non ha rilevanza circa le azioni di cui è accusato”.
Anche Rose McGowan, l’attrice che ha dato voce alle vittime delle molestie sessuali perpetrate da Harvey Wainstein, ha espresso con un tweet – ironico – il suo pensiero sulla vicenda: “Addio Spacey – ha scritto – addio, è il tuo turno di piangere, per questo dobbiamo dirti addio”. E poi, in un altro messaggio, una raccomandazione ai media: “Rimanete focalizzati su #AnthonyRapp” – si raccomanda l’attrice, scrivendo poi in stampatello: “Siate la voce della vittima. Aiutateci a livellare il terreno di gioco”. Anche Richard Lawson, firma di Vanity Fair America, si dice disgustato dal tentativo di Spacey di far parlare del suo coming out piuttosto che dell’episodio di cui pare essersi macchiato, 30 anni fa. “Fare coming out non è la stessa cosa che molestare un ragazzino di 14 anni. – scrive – Mettere insieme le due cose è disgustoso”.
Anthony Rapp, l’attore che dà il volto allo scienziato gay Paul Stamets in Star Trek Discovery, in un’intervista rilasciata a Buzzfeed News ha accusato Spacey di averlo molestato sessualmente nel 1986. All’epoca Rapp aveva 14 anni, Spacey 26. Rapp ha spiegato di essersi trovato ad un party a casa dell’attore. Era l’unico adolescente presente alla festa e, annoiandosi, aveva deciso di andare nella camera da letto dell’attore a guardare un po’ di tv. Passata la mezzanotte però si sarebbe accorto che tutti gli altri invitati avevano lasciato il party e di essere rimasto solo dopo. A quel punto Spacey gli avrebbe fatto delle avances a chiaro sfondo sessuale.
Rapp ha spiegato come da quell’episodio non abbia più parlato a Spacey e di come negli anni abbia avuto il coraggio di raccontare l’accaduto solo a familiari e amici. Ora però, mosso dallo scandalo Harvey Weinstein, ha deciso di parlarne. Rapp, anche lui gay, ha raccontato di come negli anni abbia visto esplodere la carriera di Spacey senza che quest’ultimo mai rivelasse il suo orientamento sessuale. “Avrei volute gridare: quell’uomo è un truffa!“.
La risposta di Kevin Spacey alle accuse di Rapp non si è fatta attendere. Attraverso un lungo tweet, si è scusato per la sua condotta riprovevole e ha fatto chiarezza sul suo orientamento sessuale. “Ho molto rispetto e ammirazione per Anthony Rapp come attore. Mi ha fatto orrore sentire la sua storia. Sinceramente non ricordo quell’episodio che risale a più di 30 anni fa e che è frutto di un comportamento inappropriato legato ai fumi dell’alcol. Ma se mi sono comportato come lui dice, gli faccio le mie più sincere scuse (?) Questa storia mi stimola a raccontare di più sulla mia persona. Nella mia vita ho avuto relazioni sia con donne sia con uomini. Ho amato e avuto incontri romantici con diversi uomini nel corso della mia vita e ora ho deciso di vivere da uomo gay. Voglio affrontare la cosa onestamente e apertamente (…)”