ROMA – “Giochetti coi compagnucci di partito per accordarsi alle mie spalle”, “Falsità” e pure “ridicole”. Dopo il caso Grasso scoppia la faida in casa La7 tra Corrado Formigli e Marco Travaglio che tira in ballo anche il direttore dell’emittente Paolo Ruffini.
I precedenti. Tutto inizia nel corso della puntata di giovedì scorso a Servizio Pubblico, Marco Travaglio restituisce un ritratto tutt’altro che positivo di Pietro Grasso, neoeletto presidente del Senato e seconda carica dello Stato. L’ex procuratore nazionale antimafia telefona in diretta e chiede un confronto, Formigli via twitter offre Piazza Pulita, Grasso accetta ma Travaglio declina. Santoro si infuria. A quel punto scoppia la lite Travaglio-Formigli-Ruffini. Il primo sul Fatto Quotidiano attacca e se la prende anche con Paolo Ruffini, direttore della tv di Cairo:
Spetterebbe a lui tutelare la dignità del programma di punta de La7, che fa ascolti doppi rispetto a Piazza Pulita, invece scopro che s’è accordato alle mie spalle con Formigli e Grasso per bypassare Servizio pubblico. Nominato direttore di Rai3 dal centrosinistra chiuse Raiot di Guzzanti e nel 2008 mi attaccò per aver raccontato da Fazio le liaisons dangereuses di Schifani. […] Ruffini si è accordato alle mie spalle con Formigli e con Grasso per bypassare Servizio pubblico.
Poi ancora stilettate a Grasso:
La sua fretta di chiarire tutto non si spiega se non con la speranza di diventare premier: i suoi rapporti con Berlusconi e il Pdl vanno chiariti fino in fondo. Se invece il presidente del Senato continua a fare giochetti con i suoi compagnucci di partito viene il sospetto che abbia optato un’altra volta per la fuga, insomma come con Caselli gli piace vincere facile, giocando le partite senza l’avversario.
Ma Formigli, ex figlioccio e allievo di Santoro, su Facebook restituisce la cortesia e definisce le ricostruzioni di Travaglio assolutamente false: “Disinformazione pura. Se Travaglio applica ai suoi articoli questa precisione, stiamo freschi…. Sono pronto a sfidarlo su questo punto davanti a un Giurì d’onore, oppure in tribunale…”La conclusione è comunque una mano tesa: “Le porte dello studio rimarranno aperte per te fino all’ultimo momento utile, e se vuoi anche al telefono”.
Ma Travaglio non ne vuole sapere e al giornalista di Piazza Pulita controreplica:
A Piazza Pulita non metterei piede neppure se fossi libero da vincoli. Quando due anni fa Santoro ebbe una proposta indecente di contratto da La7, lui [Formigli] si proponeva per condurre un talk show il giovedì sera al posto nostro. Sarò lieto di incontrarlo in altre trasmissioni di La7 da lui proposte (da Lilli Gruber, da Mentana, da Lerner), purché siano garantiti un minimo di agibilità, di equilibrio e di decenza. Possibilmente senza che il conduttore si accordi con Grasso alle mie spalle e poi mi chiami a cose fatte
Al sito Dagospia Formigli poi risponde alla richiesta di Travaglio di fare alcuni esempi sulle ricostruzioni a suo dire “fantasiose”:
La sua ricostruzione sul mio passaggio a La7 è totalmente falsa.
“Mentre Santoro e tutti noi, due anni fa, Formigli compreso, ci battevamo contro una proposta indecente di contratto con La7 che prevedeva la censura preventiva della rete e la manleva legale alla rete, lui si proponeva per condurre un talk show il giovedì sera al posto nostro”.Falso. Completamente falso, da cima a fondo. Non vi fu mai alcun contatto fra me e La7 mentre Santoro conduceva la sua trattativa con la rete di Telecom. I miei primi contatti con La7 risalgono all’estate inoltrata del 2011, non solo quando fra Santoro e La7 si era consumata la rottura definitiva della trattativa. ma anche dopo che il cda Rai aveva votato – era il 7 luglio 2011 – contro la possibilità di rientro di Santoro nella tv pubblica al prezzo simbolico di un euro, come proposto da Michele.
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