La7, “con Santoro è lei la nuova Telekabul”

Michel Santoro (Foto LaPresse)

ROMA – Telekabul si sposta su LaSette: con il passaggio di Michele Santoro alla rete di Telecom, scrive il Giornale, il canale soffia il “titolo” di tv anti-berlusconiana a Raitre.

“La rete ha scoperto che sparare su Berlusconi costa poco e rende molto”, scrive Paolo Bracalini sul Giornale. Dopo il miracolo di ascolti compiuto da Enrico Mentana con il suo tg, ora toccherà a Santoro portare spettatori. E il tutto a costi modesti: l’amministratore delegato di Telecom, Giovanni Stella, avrebbe preparato per il conduttore di Annozero un contratto sui trecentomila euro annui, come quello di Mentana.

Il settimo canale, scrive sempre Bracalini, punta così sempre più su “un orientamento politico che paga, quello terzopolista sostanzialmente antiberlusconiano, il più gradito al pubblico di La7”.

Un orientamento che si concretizzerebbe, secondo il Giornale, nell’organigramma dell’informazione “che si posiziona tra Current tv, il Fatto quotidiano e certo terzismo alla Paolo Mieli (solo per un caso il figlio Lorenzo produce con la sua FreemantleItalia già un programma di La7, Niente di personale)”.

Al momento sarebbero tre, secondo il Giornale, le prime serate all’insegna dell’anti Bossi-Berlusconi: “dalle fumisterie uliviste di Gad Lerner il lunedì sera (con l’Infedele), alle chiccoserie con la puzza sotto il naso della Bignardi (le sue Invasioni barbariche, molto sotto tono, sono il venerdì in prime time), alle inchieste con dibattito su Exit della D’Amico (ancora indecisa tra pallone e attualità)”.

E ora un giovedì con Santoro sarebbe un “passo concreto per un vero terzo polo televisivo, una vecchia ambizione della Telecom fin dai tempi di Colaninno che, inglobata Telemontecarlo, varò le grandi operazioni con l’acquisto di tre attaccanti: Fabio Fazio (poi mai andato in onda), Gad Lerner e Giuliano Ferrara”.

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