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Neanche a La7 va bene Santoro. Trattative interrotte

di Alberto Francavilla |30 Giugno 2011 16:06

ROMA – Dopo settimane di trattative estenuanti, l’affaire Santoro a La7 finisce in nulla di fatto. Le richieste del giornalista di Annozero sono esagerate per il canale di Telecom Italia Media che ha pertanto interrotto le trattative.

Telecom Italia Media ha reso nota la notizia con un comunicato in cui si parla di ”inconciliabili posizioni riguardo alla gestione oeprativa dei rapporti fra autore ed editore”. Santoro forse aveva pretese esagerate nella gestione del suo programma? Dopo la diffusione della notizia, il titolo in Borsa di TI Media è calato di botto, cedendo il 3,9% a 0,21 euro.

Santoro: “Nuova prova di conflitto di interessi”. ”Siamo di fronte ad una nuova, eloquente ed inoppugnabile prova dell’esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interesse”. Lo afferma Michele Santoro dopo l’interruzione delle trattative con La7, comunicata da Telecom Italia Media.

”Un accordo praticamente concluso – prosegue il giornalista -, annunciato dallo stesso telegiornale dell’editore coinvolto, apprezzato dal mercato con una crescita record del titolo, viene vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale. Naturalmente non possiamo fornire le prove dell’esistenza di interventi esterni ma parla da solo l’interesse industriale che avrebbe avuto La7 ad ospitare un programma come il nostro nella sua offerta”.

”Improvvisamente – prosegue Santoro – ci sono stati posti gli stessi problemi legali che la Rai pone a Milena Gabanelli e norme contrattuali che noi consideriamo lesive della liberta’ degli autori e dei giornalisti. Per non tradire le attese del pubblico, ci siamo impegnati a farci carico delle eventuali conseguenze legali delle nostre trasmissioni, ad autoprodurle e a procedere per gradi, senza un contratto quadro, con una prima serie di undici puntate. In questo modo, sia noi che l’editore, avremmo potuto liberamente valutare l’opportunita’ di continuare la collaborazione”.

”Ricordiamo a tutti – aggiunge il giornalista – che il dottor Stella, amministratore delegato di Ti media aveva pubblicamente dichiarato che non c’erano divergenze economiche e che La7 non aveva nessun problema a mettere in onda un programma come Annozero. Un programma che, tra infinite difficolta’ e attacchi di ogni tipo, e’ sempre stato realizzato in completa autonomia. Perche’ hanno cambiato idea? Chi ha interesse ad impedire che si formi nel nostro Paese un terzo polo televisivo che rompa la logica del duopolio?” ”Per tornare a crescere – conclude Santoro – l’Italia deve liberarsi del conflitto di interesse e di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di opporgli le ragioni della liberta’ di opinione e della liberta’ di mercato. Sulla scia del successo di Tuttiinpiedi, con l’aiuto fondamentale del pubblico, dimostreremo presto che un Paese semilibero non ci basta. Tutto cambia”.

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