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Le Iene, Davide Parenti: “Berlusconi, per noi, non esiste. Coronavirus? Ecco come cambierà il programma”

ROMA – Da domani, martedì 21 aprile, tornano Le Iene.

Intervistato dal Corriere della Sera, l’autore del programma, Davide Parenti, spiega cosa cambierà:

“In questa situazione non possiamo andare fino in fondo a fare il nostro lavoro da Iene, dobbiamo organizzare tutti gli incontri su appuntamento e questo si riflette negativamente sulle inchieste perché sono tutti sul chi vive”.

“Del resto ora non si può andare a incalzare qualcuno con un microfono in mano; se già molti pensano che sia un’ aggressione farlo, figuriamoci di questi tempi”.

La scaletta, come ovvio, sarà condizionata dal coronavirus.

“È inevitabile: il 70% dei servizi sarà su questo tema, che catalizza l’ attenzione di tutti. Faremo un giro nelle strutture sanitarie dismesse negli ultimi anni dalla regione Lombardia, alcune fatiscenti, altre in ottime condizioni. E ci si chiede come sia possibile: perché costruire strutture nuove quando ce n’ erano di già pronte, con il riscaldamento e l’ aria condizionata, con la vernice ancora fresca?”

“E poi la truffa delle mascherine, l’ esperienza del Veneto, le possibili cure… Abbiamo anche servizi più leggeri, a partire dagli scherzi. Il primo nella casa di Michelle Hunziker: organizzare uno scherzo in queste condizioni è una nuova sfida”.

Un passaggio a Canale 5?

“Qualche anno fa provai a capire se c’ era spazio per noi a Canale 5 perché avevamo dimostrato che il nostro linguaggio poteva andare bene anche lì. Ma nacquero una serie di problemi interni a Mediaset, di equilibri che l’ azienda voleva preservare”.

“Il dispiacere c’ è stato, pensavo che la naturale crescita del programma sarebbe stata andare su una rete che l’ avrebbe fatto performare ancora meglio. Poi me ne sono fatto na ragione, anche perché Mediaset ci ha permesso di crescere facendoci andare in onda due volte alla settimana su Italia 1”.

(…)

Quanta libertà c’è a Mediaset?

“Inutile fingere. La libertà assoluta non esiste, da nessuna parte. Un programma è sempre un patto con l’ editore, quello che fai è quello che ti è permesso di fare in dato modo. Io ad esempio ho scelto di non parlare mai di Berlusconi, per le Iene Berlusconi non esiste”.

Nadia Toffa.

“Con Nadia abbiamo condiviso passioni di vita dalla mattina alla sera, successi e frustrazioni. Era favolosa, era parte di noi. Ci manca, Nadia ci manca”.

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