Le Iene, Giada e il racconto su Carmelo Cipriano: “A 12 anni mi infilò le mani…”

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Le Iene, Giada e il racconto su Carmelo Cipriano: “A 12 anni mi infilò le mani…”

ROMA – Ha accusato il maestro di karate Carmelo Cipriano di aver abusato di lei quando aveva solo 12 anni. Giada, che oggi di anni ne ha 21, è stata intervistata da Matteo Viviani de Le Iene, la trasmissione in onda su Italia 1, e ha raccontato i presunti abusi. “Mi infilava le mani nei pantaloni”, ha raccontato la ragazza che è una delle vittime del maestro di karate, accusato di aver abusato di sei bambine nella sua palestra.

Il sito Leggo riporta la storia di Giada raccontata nel servizio de Le Iene andato in onda il 5 novembre, che ha parlato dei presunti abusi subiti da Cipriano:

“Ero una ragazza molto timida, non avevo molti amici. Il karate mi aiutava a socializzare con i miei coetanei, mi allenavo 7 giorni su 7. La palestra era sua, ha costruito grande fiducia con me e con la mia famiglia. Faceva vedere ai miei genitori che si era affezionato me. Poi è diventato qualcosa di più. Quando avevo 12 anni abbiamo organizzato un pigiama party lui si è messo vicino a me e mi ha infilato una mano dentro i pantaloni. Io non sapevo cosa significasse questo gesto. Lui mi disse di non dirlo a nessuno e io così ho fatto.

Prima si è avvicinato – raccontando ogni passo del primo vero approccio – mi ha messo una mano sulla pancia e poi mi ha infilato la mano nei pantaloni. Io a 12 anni non sapevo nulla in materia. Voleva arrivare a masturbarmi, ho provato fastidio e vergogna. Ma io non potevo contraddire il mio maestro. Il maestro di karate pretende rispetto. Lui diceva ‘tu fai e non controbbattere’. Ai miei genitori non ho detto nulla, il discorso sesso con loro era tabù”.

Poi passa qualche mese e il maestro alza il tiro, approfittando in un infortunio della ragazzina che si era rotta la gamba e della sua fiducia e del suo affetto:

“Lui voleva che gli dicessi che lo amavo – prosegue – Ma a me non veniva spontaneo dirlo. Era geloso, non voleva che stessi con i miei amici o che parlassi con i ragazzi. Si era attaccato a me, era ossessivo, mi controllava il telefono. Dal momento che era diventato morboso mi diceva: ‘se tu dici qualcosa a qualcuno io ti rovino la vita, io ti uccido’. Giocava sui miei sensi di colpa per fare ciò che diceva lui. Masturbazione, sesso orale. Mi costringeva a farlo su di lui e si arrabbiava quando io mi mostravo titubante, era aggressivo. Per me lui era il maestro”.

Poi sono arrivati i primi rapporti e la proposta di un rapporto  3:

“Avevo 13 anni, palestra chiusa. Mi ha preso, ha messo giù il materassino e mi ha detto: ‘ti faccio vedere come si fa’. Non sono riuscita perché avevo paura e non volevo. Lui non è riuscito nel suo intento. Ma la verginità l’ho persa qualche giorno dopo”. Poi la seconda volta, la terza, la quarta. “Per me era sempre orribile, mi sgridava, mi diceva che ero frigida. Mi mandava a casa che piangevo. Mi faceva male. A 14 anni mi ha chiesto di fare una cosa a tre. Ha coinvolto altri due uomini per un rapporto completo e un altro per la masturbazione. Non capivo più niente e speravo finisse presto. Avevano più di 40 anni e io per loro ero un bambolotto”.

Poi la fine. “A 17 anni ho capito che non potevo più andare avanti così, mi facevo del male da sola, tagli sulle braccia. Gli ho detto basta. Lui voleva uccidersi ma io gli ho risposto: non mi interessa”. E quel giorno finisce tutto.

Per vedere il video del servizio di Le Iene su Mediaset clicca qui.

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