ROMA – Le lampade abbronzanti possono far aumentare il rischio di cancro alla pelle se non si mette un adeguata protezione o nel caso di utilizzo di apparecchiature non adeguate.
Nel servizio, Le Iene forniscono innanzitutto alcune cifre importanti sull’utilizzo delle lampade e sul rischio di tumori. Questo rischio, secondo alcuni studi, aumenterebbe del 75% se l’utilizzo delle apparecchiature abbronzanti inizia al di sotto dei 30 anni, un dato da non sottovalutare se si considera che la metà degli studenti universitari e circa un quinto degli adolescenti d’inverno fa ricorso alle lampade almeno una volta alla settimana.
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In Italia le lampade abbronzanti non sono certamente vietate (come invece accade in paesi come l’Australia e il Brasile) ma sono rigidamente regolamentate sia dal punto di vista tecnico (relativamente alla potenza e al filtraggio dei raggi) sia come tutela di determinate persone (è impedito ad esempio l’utilizzo a minorenni, donne incinte e persone con particolari patologie). Però non tutti i centri sembrano adeguarsi alle norme in vigore.
Il servizio de Le Iene dimostra come in alcuni centri abbronzanti venga consentito l’ingresso ad un bambino di 12 anni e come non venga impedito di sottoporsi ad una doccia abbronzante nemmeno ad una donne che dice esplicitamente di essere incinta. Una misurazione della radiazione ultravioletta dimostra che la maggior parte delle lampade non rispettano affatto i limiti della legge.