ROMA – Altre attrici showgirl, dopo un primo servizio della scorsa settimana, parlano delle molestie subite durante la loro carriera. Racconta Giada Pladeani: “Un produttore mi ha detto: un giorno è venuta qui una famosissima soubrette e mi ha fatto un p….Poi mi ha spinto alla parete e mi ha messo un pezzo di lingua in bocca. Poi mi ha preso e mi ha buttato fuori dal suo ufficio. Mi sentivo una deficiente. Se mi capitasse oggi gli darei un punto in faccia”.
Ma c’è poi un’altra showgirl, che si fa chiamare Monica, che parla, senza però farsi vedere in volto: “Un regista storico in Rai, molto potente, una volta mi ha invitato in ufficio per parlare di lavoro e ha provato a baciarmi, ma mi sono sottratta. Non è stato l’unico episodio. Una volta in ascensore, si è avvicinato e mi ha approcciato con un bacio. Mi ha detto che non sapevo come funzionano le cose nel mondo e che avrei potuto approfittare molto di più del fatto che io gli piacevo. Anche perché poi quella scelta ha cambiato in maniera negativa la mia vita e la mia carriera”. C’è chi, però, è riuscita a reagire, come Claudia. “Per esser protagonista del mio film dobbiamo vederci la sera perché dobbiamo diventare un tutt’uno. Ma io l’ho preso a calci in culo perché lui non è uno che ci prova, è uno che molesta”.
Dalle testimonianze raccolte dalle Iene, il “Weinstein italiano” non ha molestato solamente le attrici, ma anche molte sue collaboratrici. Come Silvia: “Eravamo soltanto io e lui in studio e ha cominciato a massaggiarmi il collo. Non avevo voglia di essere toccata. A quel punto lui ha cominciato ad insistere dicendo: ‘Ma come sei tesa, io sono molto bravo a fare i massaggi. Vieni così ti rilassi un attimo, sciogli la schiena’. Lui ha cominciato ad insistere molto e mi sono trovata a fare una cosa che non volevo. Mi ha detto: ‘Vieni, sdraiati sul letto!’. Per cui mi sono sdraiata e lui ha cominciato a farmi sto massaggio. Lui ha cominciato a spogliarsi ed è rimasto in mutande con un’evidente erezione. Ero impaurita e imbarazzata. Ha cercato di tirarmi giù i pantaloni e mi ha infilato una mano nelle mutande”. Ma è a questo punto che Silvia torna lucida e trova il coraggio per reagire: si alza dal letto e gli urla: “No, non andare oltre”. Poi la porta si apre. Qualcuno entra. Silvia si salva.
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