Alberto Matano a La Vita in Diretta: "E ora come sta Luciana?". Ma Luciana è morta il 25 novembre Alberto Matano a La Vita in Diretta: "E ora come sta Luciana?". Ma Luciana è morta il 25 novembre

Lorella Cuccarini attacca Alberto Matano: “Maschilista”. Ma le colleghe difendono lui

ROMA – Lorella Cuccarini lascia La Vita in Diretta con un attacco ad Alberto Matano: “Maschilista”.

La conduttrice lo ha attaccato prima dell’ultima puntata di stagione: la Cuccarini non è stata confermata per l’anno prossimo.

A difesa di Matano sono arrivate le redattrici della trasmissione e quelle del Tg1, che hanno replicato alla Cuccarini.

La mail di Lorella Cuccarini

Lorella Cuccarini ha inviato alla redazione che ha avuto l’effetto di un boomerang.

Non lo nomina mai, ma è chiaro che si riferisce a lui: “L’ego sfrenato e l’insospettabile maschilismo di un collega di lavoro. Esercitato più o meno sottilmente, ma con determinazione. Costantemente. Talvolta alternato ad incredibili (e mai credute) dichiarazioni pubbliche di stima nei miei riguardi. So che tutto questo non devo certo ricordarlo a voi che eravate qui. E se si volesse cercare il perché di tutto questo, non sarebbe certo necessario rivolgersi alla Bruzzone”.

Tutto questo è accaduto prima dell’ultima puntata andata in onda venerdì 26 giugno.

“Vi ringrazio di cuore – ha detto Matano alla fine della trasmissione rivolgendosi al pubblico – e grazie anche a te Lorella”.

La risposta delle redattrici del Tg1

Dice la giornalista Emma D’Aquino: “Ho condiviso non solo una minuscola stanza con Alberto Matano ma anni di conquiste e crescite professionali e di vita. Definirlo maschilista da ego sfrenato fa un torto a chi lo pensa e lo scrive”.

Aggiunge il vicedirettore della testata giornalistica, Costanza Crescimbeni: “Dieci anni di lavoro fianco a fianco e ora mi tocca leggere la parola maschilista associata ad Alberto Matano. Siamo nel regno dell’assurdo. Le comiche”.

La lettera integrale di Lorella Cuccarini

L’attacco a Matano è arrivato nella mail di saluto che Lorella Cuccarini ha inviato a tutti i colleghi della Vita in diretta:

“Cari compagni di viaggio, è arrivato il momento dei saluti ma prima vorrei condividere con voi ciò che questa avventura ha rappresentato per me. È stata la mia prima volta in un programma quotidiano così complesso.

Di programmi televisivi ne ho fatti tanti, ma una “macchina infernale” come quella di Vita in diretta non l’avevo mai guidata. La prima volta (e speriamo l’unica) in cui abbiamo dovuto convivere con il dramma di una pandemia devastante. A proposito, grazie per il vostro coraggio. La professionalità la diamo per scontata, il coraggio no”.

“Malgrado tutto, mi ritengo fortunata per due motivi — prosegue la conduttrice — perché in questi mesi ho avuto il privilegio di poter fare vero Servizio Pubblico e perché, in tutta la mia vita, ho conosciuto prevaricazioni di questo tipo solo ora, a 55 anni. Niente al confronto di molte donne che hanno sperimentato questa realtà fin da subito senza avere neppure la forza di opporsi o di parlarne”.

La risposta delle colleghe

Ma ecco la risposta inaspettata delle colleghe della redazione, tutte donne che difendono a spada tratta Matano:

“Cara Lorella, dopo aver letto la tua mail, arrivata a ridosso dell’ultima puntata del programma, abbiamo provato smarrimento e incredulità per le tue parole. Fare finta di niente sarebbe la soluzione più semplice ma sentiamo il bisogno di dover dire la nostra, da donne. Abbiamo lavorato per tutta la stagione invernale in questo programma e siamo sorprese e amareggiate e, stentiamo ancora a credere, alle accuse di maschilismo rivolte ad Alberto.

La nostra esperienza di lavoro con lui è stata caratterizzata da rispetto e riconoscimento professionale. Da grande giornalista, Alberto ha saputo valorizzare ognuno di noi nel proprio ruolo, con passione, generosità e intelligenza, avendo sempre come obiettivo la qualità del programma”. Quindi concludono “In bocca al lupo!”. Si legge nel messaggio, firmato da quattordici donne del gruppo di lavoro de La Vita in Diretta. (Fonte Ansa)

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