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Loris Bertocco, le ultime ore prima di morire: il servizio di Piazza Pulita

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Loris Bertocco nel servizio di Piazza Pulita

ROMA – Ha scelto di porre fine alle sue sofferenze e di lasciarsi morire in una clinica specializzata in Svizzera, a Zurigo: Loris Bertocco, 59 anni, di Fiesso d’Artico ha cessato volontariamente di vivere stamattina (mercoledì 11 ottobre 2017). Ne hanno dato notizia Gianfranco Bettin e Luana Zanella, amici e compagni di tante battaglie ambientaliste.

Loris era nato nel 1958 e da sempre risiedeva a Fiesso d’Artico. All’età di 19 anni, nel 1977, era rimasto paralizzato a causa di un incidente stradale, quando un’auto lo aveva investito mentre in motorino andava tenere un corso di musica. Nel tempo, le lesioni gravissime subite e problemi successivi ne avevano peggiorato la condizione, aggravata da una progressiva perdita della vista che lo aveva infine reso cieco.

Piazza Pulita ha realizzato un servizio sulle ultime ore di vita di Loris. Prima dell’estremo gesto, l’uomo si è detto rammaricato del fatto che in Italia non vi sia ancora una legge che possa consentire ad un cittadino italiano di provvedere a porre termine alla propria vita in piena coscienza.

Le immagini realizzate e trasmesse da Piazza Pulita sono drammatiche. Loris è a letto, si batte la pancia, serve – racconta – a poter fare pipì. Perché altrimenti non ci riesce. Aiutato dai familiari e dall’assistente si alza e si siede sulla sedia a rotelle. Compie manovre collaudate, difficili e penose, per sedersi nel modo giusto.

Quando il giornalista gli chiede come mai, dopo 40 anni di lotta contro l’infermità, abbia deciso di morire lui risponde, con un filo di ironia: “Prima riuscivo a piegarmi, mi aiutavano a lavarmi il sedere, il pisello però lo lavavo da solo. Mangiavo autonomamente, ora non ce la faccio più”. A un certo punto “non te la senti più”.

“Per me la vita è una cosa molto bella – insiste – per questo, quando non ci sono più le condizioni per viverla, è ora di morire. La gente a volte critica, ma poi nei miei pantaloni ci sono io. Se ti serve una persona per pulirti il culo, una persona che deve sorbirsi l’odore della mia cacca, che deve pulirmi, perché i miei addominali non funzionano più e mi devono mettere il pugno sulla bocca dello stomaco per aiutarmi, allora la dignità viene meno. Io sono lucido, e questa si chiama non vita”.

 

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