Lucio Battisti rifiutò un miliardo da Gianni Agnelli

Lucio Battisti (Foto Lapresse)

ROMA – Si dice che una volta l’avvocato Agnelli tentò di realizzare un concerto di Lucio Battisti al Teatro Regio di Torino: gli offrì uno o due miliardi, ma l’indimenticabile interprete di Emozioni rifiutò. Era fatto così, un carattere forte, imperscrutabile, nessuno riusciva a comprendere quali pensieri si addensassero sotto quella chioma riccioluta.

All’epoca Battisti guadagnava anche 4 miliardi l’anno di diritti d’autore, ma si ostinava a vivere in modo spartano. Che se ne faceva dei soldi degli Agnelli? Battisti scomparve nel settembre del 1998, a soli 55 anni, ma già a 33 diede il suo addio al pubblico, ai concerti, alla tv. A distanza di 14 anni a lui è dedicata una serata su Raiuno che tenta di raccontare il Battisti segreto, quello che non t’aspetti. Ecco allora gli aneddoti sugli ingaggi rifiutati, i colpi di scena e poi un dubbio insoluto: Battisti era di destra o di sinistra?

C’è chi lo accusava di qualunquismo, se non di fascismo, perché la destra lo venerava. Ma in un covo delle Brigate Rosse a via Monte Nevoso a Milano, gli uomini del generale Dalla Chiesa trovarono l’intera collezione dei suoi dischi. I brigatisti citarono persino un suo verso in uno dei loro comunicati: “Le discese ardite e le risalite“.

Poi c’è chi racconta che nel 1982, a casa di Caterina Caselli, Battisti incontrò addirittura Bettino Craxi. Ma se ne andò all’improvviso. E a chi lo incontrava per le strade di Lecco, dove si era ritirato, chiedendogli: “Ma lei è Lucio Battisti?”, lui rispondeva enigmatico: “Magari, con quello che guadagna quello lì”. Per questi e altri aneddoti, sintonizzarsi su Raiuno, mercoledì sera, ore 21:10.

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