Luisa Todini (consigliere Rai) difende Fazio e Crozza: “I cachet li fa il mercato non i partiti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Ottobre 2013 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
Fabio Fazio

Fabio Fazio

ROMA – Luisa Todini, imprenditrice, consigliere Rai in quota Pdl, intervistata da Repubblica, difende Fazio e Crozza: “I cachet li fa il mercato non i partiti”.

Fazio, Crozza e Benigni vengono attaccati per i cachet d’oro. Ma il Pdl non critica Vespa che incassa 6 milioni di euro… «Io non critico nessuno. Giudico il prodotto dal punto di vista imprenditoriale: perché la Rai è una Spa e insieme Servizio pubblico. Il compenso di Vespa? È stato deciso dal precedente Cda. Lui è un bravo giornalista, la misura del compenso si misura da quanto rende all’azienda. Fazio? Fa un buon prodotto e costa meno di quanto fa guadagnare. Ma avrebbe dovuto contrastare Maradona mentre faceva il gesto dell’ombrello contro le tasse».

Brunetta non ha gradito il suo “diverso parere” sui compensi in Rai. L’ha rimproverata?
«Nessuno rimprovera nessun altro. Ci siamo confrontati. E conveniamo che sono tante le cose da cambiare all’interno dell’azienda. Io la guardo più dal punto di vista imprenditoriale e lui, che è un politico di peso, con una visione più politica».
Il dg Gubitosi accusa la politica di aver fatto scappare Crozza: concorda?
«Vado oltre. Io accuso i partitidi intromissione nella gestione aziendale. Penso debba essere modificato l’intervento della Vigilanza. La Rai non può essere sottoposta al controllo continuo di organi esterni (anche se la normativa vigente lo permette)se non quelli di competenza, come la Corte dei conti. La Commissione di Vigilanza vuole sapere di bilancio, di contratti, di compensi. Noi consiglieri passiamo gran parte del tempo a rispondere ai controllori. La soluzione? Cambiare le regole di governance dell’azienda e le normative di controllo. A partire dalla diminuzione dei poteri dei consiglieri Rai».
Dietro certi attacchi c’è la volontà di indebolire la Rai?
«Io sono contraria a certi attacchi fatti con un preciso scopo, con un punto di vista partitico. In passato attaccare la Rai è stato un po’ lo sport nazionale, l’esercizio di una politica becera, spero non si ripeta in quei termini ».
In cda il Pdl fa riunioni di gruppo, vi date una linea?
«Riunioni? Mah, forse non mi chiamano più. Io mi confronto soprattutto con il consigliere Antonio Pilati (Pdl ndr) per gli approfondimenti sui vari problemi da affrontare. Abbiamo la segreteria in comune, una discontinuità con il passato che ha sempre fatto emergere i singoli membri del cda Rai come depositari di privilegi. L’incarico è di responsabilità, ma non un lavoro full time tale da giustificare auto sempre a disposizione e budget di rappresentanza: ma quale rappresentanza?».