Mancinelli, Paolo Mancinelli protagonista involontario e sicuramente vittima e bersaglio. Ma vittima di chi per davvero, chi l’ha davvero messo alla gogna ed esposto al pubblico ludibrio?
Il collegamento con l’inviato
Paolo Mancinelli è un giornalista di Rai News. Lui, come altri nella testata e nell’azienda, sono approdati alla professione per una rotta diciamo non canonica. Foto cine reporter per volontà sindacale sussunti come giornalisti. Nulla di male e tutto di meritato quanto a quantità di fatica. Però attitudini e abitudini e specifiche lavorative che negli anni non hanno certo affinato e neanche praticato la comunicazione verbale o scritta. Fuor di diplomazia, in molti casi si tratta di lavoratori che non hanno dimestichezza con i testi scritti né hanno sviluppato facilità di eloquio in pubblico.
Ciononostante un bel giorno (brutto per lui) Paolo Mancinelli viene inviato a raccontare dal vivo e in diretta la mobilitazione sindacale e di piazza dei dipendenti Alitalia. Paolo Mancinelli in collegamento si perde nei suoi scarni appunti, non trova parole, non costruisce frasi. Fa quel che farebbe chiunque di noi alle prese con qualcosa che non domina e non governa, parole in questo caso. Dire che si blocca non rende in pieno l’idea, dire crisi di panico è una diagnosi piena di alibi.
Il video circola e tutti ridono o peggio
Il video dell’accaduto gira veloce, viene scambiato sul web alla velocità di un gossip porno soft e attira e moltiplica ironia leggera e soprattutto greve: Paolo Mancinelli viene lapidato, scarnificato dall’utenza web. E in Rai parte una strana teoria: colpa degli odiatori, dei bulli mediatici…Strana teoria in questo caso: il video non è stato ottenuto con intrusione e sottrazione di materiale privato e diffuso contro regola e pudore, quel Paolo Mancinelli non è un video, è un pezzo di tg mandato in onda su canali ufficiali della Rai. Se c’è qualcuno, eccome se c’è, che ha esposto al pubblico dileggio l’incolpevole Mancinelli questa è la sua Rai e i dirigenti scendendo giù per li rami Rai.
C’è un direttore, un capo redattore, qualcuno a Saxa Rubra?
Qualcuno, qualche capo ha mandato Paolo Mancinelli a parlare in diretta. Cosa su cui Mancinelli ha suprema difficoltà. Non lo sapeva nessuno? E nessun capo o responsabile di qualcosa a Saxa Rubra si sente responsabile di ciò che va in onda? A loro insaputa e inconsapevolezza certo, ma stavolta se c’è stato bullismo mediatico è dentro i suoi stessi ranghi e dentro la sua stessa organizzazione che la Rai deve cercare. Paolo Mancinelli giornalista andava tutelato assegnandoli compiti e funzioni che non lo espongano a ciò che è accaduto. Mandarlo allo sbaraglio è irresponsabile e anche un po’ maleducazione civile oltre che professionale.
Walter Veltroni, persa un’occasione scrivere bene
Walter Veltroni invece scrive bene, padroneggia con qualche virtuosismo la comunicazione verbale e scritta. Anche lui è arrivato al giornalismo come seconda o comunque altra attività nella vita. Prima si occupava della cosa pubblica, ora di cinema, letteratura e appunto fa il giornalista. Scrive bene. Stavolta però ha perso un’occasione per farlo ancora. Per istinto di protezione corporativa (corporazione Rai), per protezionismo sempre e comunque nei confronti di un sindacato (Usigrai) e per mal funzionamento della bussola che dovrebbe indicargli cosa è bene proteggere e cosa no, il giorno dopo il giorno più brutto di Paolo Mancinelli Veltroni ha scritto sul Corriere della Sera una accorata, mielosa e un po’ untuosa difesa della Rai in forma di soccorrevole intervento pro Mancinelli. Dimenticando, volutamente omettendo che non è stato il mondo dei cattivi ad esporre al pubblico dileggio il giornalista Mancinelli. E’ stata la Rai, la Rai alla quale Veltroni stavolta riserva tutto il suo “buonismo”.