Marco Baldini a Vieni da Me: "Con Fiorello ci vogliamo bene. Amadeus e Savino? Vederli a Sanremo..." Marco Baldini a Vieni da Me: "Con Fiorello ci vogliamo bene. Amadeus e Savino? Vederli a Sanremo..."

Marco Baldini a Vieni da Me: “Con Fiorello ci vogliamo bene. Amadeus e Savino? Vederli a Sanremo…”

Marco Baldini a Vieni da Me: "Con Fiorello ci vogliamo bene. Amadeus e Savino? Vederli a Sanremo..."
Marco Baldini a Vieni da Me: “Con Fiorello ci vogliamo bene. Amadeus e Savino? Vederli a Sanremo…”

ROMA – Marco Baldini è stato ospite a Vieni da Me oggi, giovedì 20 febbraio. Intervistato da Caterina Balivo, dove ha risposto alle famose “domande al buio” della conduttrice.

Si inizia con “qual è stato il giorno più brutto della tua vita“: “Sono stati due, ma su uno preferisco sorvolare. L’altro è quando è morto mio papà. L’ho assistito fino alla fine, lui era in coma. Ad un certo punto si avvicinò una infermiera che mi chiese di spostarmi un attimo. Nel momento che mi sono allontanato lui se ne è andato. Mi è dispiaciuto non essere al suo fianco in quel momento. Papà era malato da tempo, il male lo aveva devastato. Lo sapevo che se ne sarebbe andato ma si spera sempre nel miracolo, almeno per dirgli addio”. “E cosa gli avresti detto” chiede la Balivo: “Gli avrei detto: “Sto cambiando, non preoccupati più per me, ora capisco tutti i sacrifici che hai fatto per noi. Grazie al tuo esempio sono riuscito a capire cosa voleva dire per te fare tutti quei sacrifici”.

I rapporti con Fiorello? “Siamo separati ma ci vogliamo bene. Se mi richiamasse correrei. Capisco i suoi dubbi, ne ho fatte talmente tante che lo capisco. Mi sarei stancato anche io. Lo tsunami è passato, mi sono impegnato, soprattutto a livello personale. Fiorello è un amico”. Poi un aneddoto su Amadeus e Nicola Savino: “Io conducevo un programma radiofonico dove lavoravo con Fiorello, Amadeus e Savino. Vederli tutti e tre a Sanremo fa capire i miei errori. Non sono mie creature, ma li ho aiutati a crescere”.

I tuoi genitori sapevano dei tuoi problemi con il gioco d’azzardo? “Con i miei genitori ci siamo sempre capiti con uno sguardo. Io minimizzavo sempre. Mi vergognavo tantissimo. Mio padre manteneva una famiglia di cinque persone facendo tantissimi sacrifici. Era una dipendenza, un disagio psicologico. Non te ne rendi conto lo scopri dopo. Ho capito solo con l’analisi il perché. Soffrivo della sindrome dell’abbandono, anche se i miei ci sono sempre stati. A loro non posso imputare niente”. (fonte VIENI DA ME)

Gestione cookie