Maria Giovanna Maglie nella striscia Rai che fu di Biagi? Usigrai: "Non è nemmeno iscritta all'Ordine giornalisti" Maria Giovanna Maglie nella striscia Rai che fu di Biagi? Usigrai: "Non è nemmeno iscritta all'Ordine giornalisti"

Maria Giovanna Maglie nella striscia Rai che fu di Biagi? Usigrai: “Non è nemmeno iscritta all’Ordine giornalisti”

Maria Giovanna Maglie nella striscia Rai che fu di Biagi? Usigrai: "Non è nemmeno iscritta all'Ordine giornalisti"
Maria Giovanna Maglie nella striscia Rai che fu di Biagi? Usigrai: “Non è nemmeno iscritta all’Ordine giornalisti”

ROMA – “Maria Giovanna Maglie, alla quale qualcuno in Rai vuole affidare la striscia informativa in prima serata che fu di Enzo Biagi, non risulta iscritta all’Ordine dei Giornalisti. Non risulta più iscritta da circa 3 anni”. Lo scrive nel suo profilo Twitter Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, criticando la scelta di Rai1 di affidare alla giornalista uno spazio informativo serale di sette minuti dal lunedì al venerdì dopo il Tg1.

La mancata iscrizione all’Ordine si aggiunge alle critiche giunte da sindacato e federazione nazionale della stampa. Un paio di giorni fa era la Fnsi a criticare la Rai. “A quanto pare in Rai si sta aprendo una stagione nuova: per avere un ruolo di primo piano bisogna avere nel curriculum accuse al presidente della Repubblica di aver violato la Costituzione. Così è per il presidente della Rai, così un componente del cda, e a quanto pare così potrebbe essere per Maria Giovanna Maglie, alla quale qualcuno vorrebbe affidare una striscia in prima serata dopo il Tg1”.

Ad affermarlo, in una nota, sono l’Usigrai e la Federazione nazionale della stampa. “Soprassediamo sulle circostanze nelle quali Maglie concluse la sua precedente esperienza in Rai” (le presunte “spese pazze”riferite ai 150 milioni di lire nella nota spese quando era corrispondente Rai da New York), continuano Usigrai e Fnsi. “Né può essere accettabile una alternanza alla conduzione della striscia, come ventilato da alcuni giornali che indicano il nome di Peter Gomez. Una idea spartitoria dell’informazione che non può appartenere al servizio pubblico. La Rai ha professionalità eccellenti in grado di curare quello spazio, a partire – visto che si parla di Rai1 – dai colleghi del Tg1. Certo lo farebbero nel rispetto del contratto di servizio, e quindi della Costituzione, e forse questo non piace a qualcuno, anche a Viale Mazzini”.

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