Marina La Rosa: "Minigonna a scuola? Devi sapere che ci sono reazioni" Marina La Rosa: "Minigonna a scuola? Devi sapere che ci sono reazioni"

Marina La Rosa: “Minigonna a scuola? Devi sapere che ci sono reazioni”

Marina La Rosa, le minigonne e il maschilismo. “Ci hanno provato anche con me”. L’intervista ai Lunatici.

Minigonna a scuola? Devi sapere che ci sono delle reazioni”. Ne è convinta Marina La Rosa che, ai microfoni di Rai Radio 2, dice la sua sulla polemica del momento. 

Il caso è quello del Liceo Socrate di Roma, dove è esplosa la protesta in seguito all’invito della vicepreside alle studentesse ad evitare la gonna a scuola, perché “ai prof casca l’occhio”.

Intervenendo nel format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, Marina La Rosa ci tiene a precisare: “Io sono la prima a fare certe battaglie, se dovessi scegliere un’epoca sceglierei gli anni ’60. Ma c’è una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Purtroppo viviamo in un mondo maschilista”.

Quindi la prima gieffina della storia spiega: “Questo non significa che una ragazza non debba andare a scuola vestita come vuole. Ma bisogna adattarsi alla società che ci circonda”.

“Io la minigonna non l’ho mai messa – aggiunge – non mi sta bene, ma questo non vuol dire nulla. Se una ragazza vuole andare vestita a scuola come vuole è liberissima di farlo, ma deve sapere che ci sono delle reazioni”.

Sul decoro a scuola

“Parlo da madre, quando mio figlio si veste di testa sua, certe volte gli dico che non mi piace come si è vestito. Non perché non gli lasci una libera espressività, ma perché ci sono delle fasi”.

“Se a undici anni – spiega – mi chiedi di fare il buco dell’orecchino, mi giro dall’altra parte e faccio finta di non sentire. L’adolescenza è un momento bello ma anche molto delicato”.

“Lo scontro generazionale ci sta, aiuta a crescere – aggiunge – Io non sono mai stata un’adolescente pazza. Una volta sono uscita, ho preso un treno e sono andata a Napoli senza dire nulla a casa. Avevo il bisogno di oltrepassare i limiti e i confini. Fisici, geografici e personali. E’ giusto che i ragazzini facciano anche delle cavolate”.

Ancora sul maschilismo

“Non verrà smantellato mai”, secondo Marina La Rosa. “O forse devono passare altri trecento anni. La visione delle cose è proprio maschilista. Se una donna subisce una violenza, qualcuno pensa che sia quasi colpa delle donne. E’ assurdo. Nelle scuole, oltre all’ora di educazione sessuale, bisognerebbe inserire anche un’ora di educazione all’amore”.

Educazione all’amore in ogni sua forma, precisa. “Ma vi sembra normale che un omosessuale venga picchiato per strada solo perché omosessuale? Siamo ancora all’età della pietra, anche se facciamo tanto gli evoluti”.

Sul MeToo

“Non so se sia davvero cambiato qualcosa. Non credo. Forse è cambiato il modo. Prima ti dicevano se vuoi fare questo lavoro vieni a cena con me, ora magari invece di fare questo si organizza direttamente la cena. Probabilmente è cambiata la modalità, non la sostanza”.

E confessa: “Ci hanno provato anche con me, anni fa. In quel momento non ho vissuto questa cosa come una grandissima offesa verso di me. Ero semplicemente basita e scioccata. Non me l’aspettavo. Per me non era una cosa normale”.

“Era un regista. Mi sono sentita in quel momento scioccata, ho detto che purtroppo dovevo andare via perché la mattina dopo avevo un aereo. La rabbia poi è montata nei giorni successivi. Sono cose sempre successe e continuano a succedere”.

Infine sul post lockdown

“La gente non cambia, è inutile fare filosofia. Nel mio piccolo sì, ci sono state delle cose in cui ho avuto maggiore consapevolezza, ma in generale non mi pare ci siano stati grandi miglioramenti nelle persone. Anzi, qualcuno ha sclerato ancora di più, c’è un’isteria generica in giro”. (Fonte: I Lunatici).

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