Massimo Giletti: “Il 9 giugno finisco a La7. Futuro in Rai? Non è l’unica alternativa”

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Massimo Giletti: “Il 9 giugno finisco a La7. La Rai? Non è l’unica alternativa”

ROMA – “Se resto a La7 o vado alla Rai? E’ un momento difficile, forse la prossima settimana potremmo arrivare ad una decisione. Ma non credo che basti ancora, deciderò la settimana dopo. Finirò sicuramente il 9 giugno a La7. Percentuali? Ancora 50 e 50”. Lo dice Massimo Giletti parlando a La Zanzara su Radio 24.  “Chi fa questo lavoro – dice Giletti – oggi ha bisogno di libertà. Soprattutto di concentrare la propria testa sul prodotto, non di perder tempo con altre trattative per fare quello che devi fare. Quindi questo è importante”. 

“La Rai – dice ancora Giletti – è nel mio cuore, io penso di ricordare solo cose belle. Non ricordo i servi di partito che mi hanno cacciato o persone che hanno deciso di farmi andar via. C’è stato qualcuno che ha spinto per farmi andar via. Ma io sono per l’assoluta libertà. Sono cose vecchie, quello che conta è lavorare bene”. Fa male Salvini a intervenire su Lerner?: “La politica non dovrebbe entrare in modo così duro…Ma la Rai è un bene pubblico, il riferimento è il Parlamento, quindi il Parlamento non può far finta di non vedere. Poi che ci sia anche la Commissione di Vigilanza, roba da Minculpop che non l’ho mai capita…però smettiamola di essere ipocriti. Le nomine dei direttori di rete e dei telegiornali sono sempre state politiche. Allora non è che una volta che non c’era Salvini andava bene e adesso no. Non si dovrebbero mai occupare in modo così diretto di robe politiche. Però la strategia di Salvini è una strategia di questo tipo. Creare un nemico ogni settimana per far discutere, creare consensi, polemiche”. Fazio prende stroppi soldi secondo te?: “Fazio è un super professionista, e l’ha dimostrato in tutti questi anni. Se però qualcuno trova normale quel tipo di contratto vuol dire che non vuol vedere la realtà. In Rai non s’è mai fatto un contratto di quattro anni ed a quelle cifre ciò e soprattutto non si dà la produzione ad uno che conduce il programma. Questa è un’anomalia. Ripeto, se uno vuol vedere le cose, le vede. Quello che fa Fazio, quello che fa il suo bravissimo procuratore, non mi interessa. Salvini? Siccome si risponde a denaro pubblico, uno può anche interessarsi di quanto prende un soggetto”. Faresti politica?: “Perché no? Se incidi sì, se fai il peones come abbiamo visto hanno fatto Lilli Gruber o Santoro che poi sono tornati sui loro passi, è evidente che no”. “E poi – dice ancora – non esiste solo la Rai come alternativa, ci sono altre aziende…”.

Massimo Giletti poi parla di calcio. “Conte? Ha dato alla Juve tantissimo, nessuno lo deve dimenticare. Ha trasformato una squadra arrivata settima. Poi nella vita le scelte sono libere. E si va avanti. Non soffro”. Quanti sono gli scudetti della Juve?: “Trentasette mi sembra. Sarebbero 37, ma le regole vanno rispettate. Io non posso chiedere agli altri di rispettare le regole, se io per primo non le rispetto. Io penso che la Juventus abbia vinto sul campo nettamente rispetto ad una squadra come l’Inter che poi si è portata a casa uno scudetto che non meritava. Io rispetto l’Inter, per carità, però la morale non può andare in prescrizione. E quelle telefonate che noi sappiamo, si è fatto finta di non verificarle prima ed erano telefonate evidentemente molto simili a quelle…Se io fossi stato un gentleman come Moratti, non avrei mai accettato uno scudetto di quel tipo”. Chi vorresti come allenatore della Juve?: “Credo sia già stato individuato in Sarri. A me piacerebbe molto la sfida folle di questa Juventus che ogni tanto prendeva allenatori giovani. Inzaghi non sarebbe male”. (fonte LA ZANZARA)

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