Michele Santoro chi è, età, moglie, figli, vita privata, oggi che fa, carriera e biografia

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 21 Maggio 2021 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA
Michele Santoro chi è

Michele Santoro chi è, età, moglie, figli, vita privata, oggi che fa, carriera e biografia (foto ANSA)

Chi è Michele Santoro: età, moglie, figli, vita privata, oggi che fa, carriera e biografia del giornalista e conduttore televisivo ospite questa sera, 21 maggio, a Propaganda Live su La7.

Dove e quando è nato, età, carriera e biografia di Michele Santoro

Michele Santoro è nato a Salerno il 2 luglio del 1951 (età 69 anni). Si è laureato in filosofia presso l’Università degli Studi di Salerno. Ha iniziato la sua militanza politica nel gruppo maoista Unione Comunisti Italiani e, contemporaneamente, la sua carriera giornalistica sul periodico Servire il popolo, edito dalla stessa organizzazione e chiuso nel 1975 con lo scioglimento dell’UCI. Successivamente passò al quindicinale del PCI campano La Voce della Campania, di cui fu direttore da marzo 1979 per nove mesi. Collaborò con l’Unità, Il Mattino ed Epoca.

Per circa trent’anni (dal 1982) è stato conduttore televisivo in Rai. Con l’emittente ha realizzato molti speciali e settimanali ed è stato inoltre responsabile della redazione cultura del Tg3. Ha portato avanti programmi televisivi quali Samarcanda, il Rosso e il Nero e Temporale.

Il 18 aprile 2002, durante una conferenza stampa a Sofia in Bulgaria, Santoro, Enzo Biagi e il comico Daniele Luttazzi furono severamente attaccati dall’allora Presidente del Consiglio Berlusconi, il quale li definì come “indegni di rappresentare la televisione pubblica”. A seguito dell’episodio e di divergenze con il CdA Rai, a maggioranza di centro destra, il programma Sciuscià fu sospeso per motivi di “tutela aziendale”. Michele Santoro, insieme a Enzo Biagi e Luttazzi, fu allontanato dalla Rai.

Iniziò così una lunga battaglia legale da parte di Santoro per ritornare a condurre un programma in Rai. Dopo una parentesi in Mediaset nel ruolo di direttore di Moby Dick, Michele Santoro è tornato in Rai conducendo nuovi programmi tv.

Nel 2005 aveva iniziato a condurre il programma televisivo Annozero, trasmesso su Rai2. Il 6 giugno 2011 si chiuse poi il rapporto con la Rai. Nonostante il distacco con la Rai, nel 2011 si candidò a Direttore Generale, suscitando non poche polemiche.

La carriera politica di Michele Santoro

Ha inoltre rivestito un ruolo come europarlamentare alle elezioni europee del 2004 come indipendente per la lista Uniti nell’Ulivo. Santoro venne eletto deputato nelle circoscrizioni nord-ovest e sud ricevendo circa 730.000 preferenze, il più alto numero tra i non capolista. Aderì poi al gruppo parlamentare del Partito del Socialismo Europeo insieme alla collega e giornalista Lili Gruber, candidata nella medesima lista.

Al Parlamento europeo divenne membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, della Commissione per la cultura e l’istruzione, della delegazione alla Commissione parlamentare mista UE-Croazia e, inoltre, della delegazione alla Commissione di cooperazione parlamentare UE-Russia. Si dimise da tale carica nel 2005.

Moglie e figli, vita privata di Michele Santoro

Michele Santoro è stato sposato due volte. La prima volta con Tonia Cardinale: dal loro matrimonio, durato 12 anni, è nata una figlia, Luna. Dopo il naufragio della loro relazione, il giornalista si è sposato con Sanja Podgajski. Psicologa, classe ’64, Sanja ha 57 anni ed è di origini slave ma riminese d’adozione. La cerimonia è stata celebrata nel 1997 con una cerimonia intima e privata.

Oggi che fa Michele Santoro

In una recente intervista a Otto e Mezzo, Michele Santoro, assente dalla tv da circa 2 anni, ha detto: “Non mi sento un reduce, ho ancora delle cose da dire. La tv mi manca, è il mio lavoro, mi sento ancora in grado di fornire un contributo. Magari non quelli di una volta, ma potrei fare molte cose”.

“Forse un personaggio come il mio è un po’ difficile da governare in questo contesto di conformismo che si stende sulla tv come una cortina di fumo, mi aspettavo che l’era dei Ciinquestelle avrebbe prodotto una lotta contro la censura. Avrei visto bene Marco Travaglio direttore del Tg1, così si fanno le rivoluzioni. E’ un anno e mezzo che vedo telegiornali, in televisione non viene rappresentato il dissenso che c’è nel paese. La televisione è lì per dire che dobbiamo stringerci a coorte e vaccinarci tutti, non vedo altri problemi”.