Mietta non vaccinata “per motivi di salute”, replica a Lucarelli. Mietta alla fine ha risposto. La cantante non si è vaccinata per motivi di salute, non è contraria al vaccino ma intende difendere la sua privacy e non deve rispondere a nessuno della sua condotta.
Mietta non vaccinata “per motivi di salute”, replica a Lucarelli
Sul punto ha ragione quando ricorda a tutti che in Italia esiste l’obbligo al Green Pass per lavorare ma questo può essere ottenuto anche esibendo il risultato negativo del tampone.
Il virologo Burioni, tuttavia, pur rispettando il diritto alla privacy di Mietta fa notare che l’esenzione dal vaccino in Italia è prevista per i minori di 12 anni e per casi molto gravi, come l’aver subito un trapianto.
Trovo vergognoso dovermi giustificare ed essere costretta a mettere in piazza una situazione così privata per la quale non mi ero ancora confrontata con chi intendevo confrontarmi”. Per questo motivo, spiega ancora Mietta, “sono rimasta spiazzata, non volevo condividere il mio privato in diretta”.
“Obbligo di Green pass non di vaccinazione”
“In queste settimane ho lavorato regolarmente effettuando una serie di tamponi che mi hanno garantito il rilascio del green pass, unica vera discriminante per poter lavorare.
La legge prevede obbligo di green pass e non di vaccinazione”, sottolinea la cantante. Aggiungendo di non vedere l’ora di “tornare in pista per tornare a divertirmi col mio amico Maykel Fonts”.
“Resta inteso che agirò in ogni sede a tutela della mia privacy e della mia dignità e che mi aspetto delle scuse da chi mi ha messo inopinatamente alla gogna”.
Il caso Green Pass a Ballando con le stelle
Il caso a Ballando con le stelle era scoppiato in seguito all’assenza di Mietta, positiva al covid, e del suo compagno in scena Maykel Fonts in quarantena.
A quel punto Selvaggia Lucarelli, nella giuria del programma, aveva chiesto: ”Maykel e Mietta sono vaccinati?”.
Mietta, in imbarazzo, aveva glissato. Il tema ovviamente ha scatenato un ampio dibattito sui social portando l’hashtag #Mietta nei trend topic di twitter.
Nella controversia si era inserito il Codacons che ha parlato di ”gravissima violazione della privacy”.