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Miriana Trevisan risponde a Barbara D’Urso e Eva Henger: “Ecco la mia verità”

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Miriana Trevisan

ROMA – “Caro Piersilvio, lascia lì Barbara D’Urso…”. Con un post pubblicato sul suo sito ufficiale, Miriana Trevisan prova a dare la sua versione dei fatti sulle polemiche scoppiate con la stessa Barbara D’Urso e con Eva Henger.

Prima la Trevisan smentisce di aver mai detto di voler sostituire Barbara D’Urso. E la Trevisan lo fa pubblicando l’audio dell’intervista da cui sarebbe stata estrapolata la frase contestata. E nell’audio, secondo la Trevisan, si può capire bene che in realtà lei quella frase non la ha mai pronunciata. Questo l’audio.

Miriana Trevisan poi se la prende ancora con Eva Henger. La Trevisan ha infatti accusato il marito Eva Henger di averla molestata.

La Trevisan, in una intervista a Vanity Fair, aveva raccontato: “Avevo fatto un regolarissimo provino con il regista Andres Maldonado. Mi presero e io, per prepararmi al ruolo, che era da co-protagonista, presi un coach per studiare il copione, investendoci tempo e denaro. Peccato che anche quella fu una delusione. Il produttore, Caroletti, mi diede il tormento per giorni. Io ero sconvolta dalla sua sfacciataggine anche perché stava per arrivare sul set sua moglie, Eva Henger. Lo rifiutai in tutti i modi. Un bel giorno mi chiamarono per dirmi che il copione era cambiato: avevano tagliato quasi tutte le mie scene”.

E agli attacchi di Eva Henger, la Trevisan risponde così:

Ospite di Pomeriggio 5, Eva Henger si è lanciata contro di me (va bene, se serve mangiare merda per fare una rivoluzione culturale, me la prendo tutta) per difendere il marito Massimo Caroletti. Per motivi che saranno chiari a breve io ho deciso di osservare da fuori questo patetico agitarsi di un sistema ben consapevole che potrebbe cadere da un momento all’altro, fino quando la mia voce non sarà l’unica ma solo una tra tante.

Però dalle bugie sfacciate mi difendo, eccome, perché ogni pezzo di verità ricostruita può solo aiutare a capire il quadro generale. Quindi.

Dice Eva Hengere che suo marito Caroletti non poteva “provarci” con me perché non decideva lui le parti (lo leggete anche voi, tra l’altro, l’assurdo pensiero alla base della difesa?) e per dimostrarlo porta “in esclusiva” un documento scioccante: una pagina stampata di wikipedia in cui il marito non comparirebbe come “produttore”. Bene, la miglior smentita alla bugia vigliacca di Eva Henger è proprio Eva Henger, con il marito Caroletti:

  • scrive La Gazzetta del Mezzogiorno dell’8 agosto 2006 riferendosi a quel film (link): “All’incontro – di cui riferisce un comunicato – era presente, tra gli altri, il vicesindaco, Mauro Scagliarini, il produttore, il regista e il produttore esecutivo Massimiliano Caroletti.”
  • Eva Henger racconta che Caroletti non era il produttore (falso) e che non aveva il potere di tagliare scene e invece proprio Caroletti (intervistato insieme proprio a Eva Henger, che ha la memoria corta) parlando di quel film, in un’intervista a Tgcom (link) dice: “Sofia ha fatto la comparsa nel mio film, ma le sue scene sono state tagliate, non c’era motivo che ci fosse”. Quindi non solo il film era “suo” ma addirittura tagliava le scene.
  • Poi: è stato Caroletti (insieme ad altri) a provinarmi a Roma. È stato Caroletti a convocarmi a Trani per le riprese (stranamente alcuni giorni prima dell’inizio delle riprese). Era Caroletti a essere tutti i giorni sul set. Tutto quello che scrivo, ovviamente, è supportato da testimoni. Strano per essere uno che, a detta di Eva Henger, c’entrasse poco o niente con il film, non vi pare?
  • Infine: la mia parte, dice la Henger, non è mai stata tagliata. Bene, secondo voi io mi sono preparata per settimane con un tutor sulla parte di una sordomuta con due scene in tutto il film? Però a testimonianza di questo c’è il copione, quello stesso copione tagliato “improvvisamente”, e, tra i testimoni,  indovinate un po’, c’è anche la figlia di Caroletti.

Sarà un piacere raccontare tutto in un pubblico dibattimento. Pezzo per pezzo. Smontare le bugie di Henger e Caroletti (sul cui conto poi c’è un’intera bibliografia). Perché crescendo ho imparato a non fare più la parte della sordomuta. E, credetemi, questo vento di cambiamento è solo all’inizio.

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