Miss Italia, la moglie di Ferrara: “Il body shaming fa schifo”

Miss Italia, la moglie di Ferrara: "Il body shaming fa schifo"
Anselma Dell’Olio, moglie di Ferrara, in giuria a Miss Italia

JESOLO – “Sono qui per denunciare quanto il body shaming faccia schifo”. Così la moglie di Giuliano Ferrara, la giornalista statunitense Anselma Dell’Olio, ha spiegato la sua presenza in giuria venerdì sera a Miss Italia. Un’occasione, a suo avviso, per parlare di femminilità e denunciare i rischi di un’epidemia pericolosa: la tendenza cioè a mortificare la forma fisica delle donne sui social network.

Al giorno d’oggi una donna su due sperimenta questo fenomeno, dalle frecciatine velate agli insulti diretti. Il risultato, in ogni caso, è quello di far vergognare la vittima del proprio corpo, con il pericolo di spingerla verso un comportamento alimentare scorretto.

Quale migliore occasione, allora, se non il palco di Miss Italia, per ribadire che una donna non è solo il suo aspetto fisico.  La parola d’ordine, quest’anno più che mai, è stata unicità. Ben tre miss curvy hanno concorso alla pari con le altre 37 finaliste. Una di loro è arrivata in finale.

“Non c’è niente di più anticonformista per una femminista che essere qui”, ha aggiunto Anselma Dell’Olio. La prima rivolta, con grande eco mediatica, contro i concorsi di bellezza “risale al ’68 – ricorda – quando le femministe ad Atlantic City manifestarono davanti alla sede del concorso Miss America mettendo in scena un provocatorio contro concorso con pecore e fasce azzurre per dire ‘noi non siamo questo'”.

Una donna è, infatti, molto di più “e non può essere giudicata o discriminata solo per il suo aspetto o per l’età”. Se per colpire un uomo, aggiunge Anselma, “si attacca la sua virilità”, per colpire una donna “si prende di mira il suo aspetto o il suo modo di vestire”. Questo fenomeno si chiama body shaming e impazza in rete. “Ha colpito anche il cast del nuovo film Ghostbusters e costretto un’attrice come Leslie Jones a cancellare i suoi profili social dopo le umiliazioni subite. La mia presenza a Miss Italia – conclude la giornalista – è un’opportunità per denunciare quanto il body shaming faccia schifo”. 

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