MILANO – La rivolta dei montatori del Tg1 contro Augusto Minzolini: il telegiornale è ritenuto troppo “di parte”, così i montatori hanno deciso di ritirare la propria firma dai servizi.
La “goccia che ha fatto traboccare il vaso” è stato il mancato collegamento dalla sede elettorale di Giuliano Pisapia durante lo spoglio delle elezioni comunali a Milano. Secondo Luigi Franco sul Fatto Quotidiano “è meglio non lanciare il collegamento, visto che le proiezioni danno il candidato del centrosinistra in vantaggio”.
La protesta è montata a Milano, dove i montatori hanno fatto pervenire una lettera alla sede di Corso Sempione:
I montatori esprimono il loro forte dissenso nei confronti di un’informazione parziale e coartata. Sia come professionisti del settore giornalistico che come utenti della televisione pubblica, ritirano la firma dai propri servizi del telegiornale in attesa di un cambio nella gestione e di un ripristino di quella che dovrebbe essere una reale obiettività della notizia che restituisca al Tg1 la dignità che gli deve appartenere in quanto prima fonte d’informazione del Paese.