MILANO – Nicole Minetti condannata a tre anni per favoreggiamento della prostituzione. E ora come fa con l’Isola dei Famosi? Perché al Berlusconi condannato è stato ritirato il passaporto e sono stati limitati gli spostamenti. E ora come farà l’igienista dentale, ex soubrette di Colorado e consigliere regionale della Lombardia dal 2010 al 2014? Non ci sarebbe nessun problema se L’Isola dei Famosi si svolgesse in Italia (vengono in mente esempi a caso, tipo l’Asinara e Pianosa).
Ma da sempre l’Isola è fuori dai patri confini: la location è Samanà, Repubblica Dominicana. Quindi per sbarcare su una spiaggia insieme con personaggi del calibro di Rocco Siffredi e Serena Grandi, sulle orme di Pappalardo e di Walter Nudo, alla Minetti serve un passaporto valido e una certa libertà negli spostamenti.
Quindi non c’è speranza per la Minetti e per i fan dei reality che non vedono l’ora di ammirarla mentre “briffa” i “naufraghi” su come si apre un cocco?
In realtà non tutto è perduto. A cominciare dalla location, che non è stata ancora fissata e potrebbe sempre ricadere sul suolo italico. Resta il problema che non abbiamo posti dove è garantito il caldo in inverno, quel caldo che mi mantenga i naufraghi e soprattutto le naufraghe in un abbigliamento stile Io Tarzan, tu Jane.
Ma si può comunque eccepire sul fatto che la condanna alla Minetti arriva al secondo grado di giudizio mentre quella a Berlusconi era definitiva. E anche che la Minetti ha preso tre anni (in primo grado 5, e non si era persa d’animo), che non implicano pena detentiva se non si hanno precedenti, mentre Berlusconi di anni ne aveva presi, sulla carta, quattro. Di qui il suo “calvario” nel centro anziani di Cesano Boscone.
Insomma: in un futuro prossimo, in un punto imprecisato dell’inverno venturo e in un luogo imprecisato del pianeta Terra, potremmo vedere Nicole Minetti divincolarsi dalla presa di Rocco Siffredi per chiedere l’aiuto da casa alla conduttrice Alessia Marcuzzi, unica certezza dell’Isola dei Famosi edizione 2015. Magari a guardare la scena, su un Mivar sopravvissuto alla Seconda Repubblica, potrebbe esserci Berlusconi Silvio in compagnia dei suoi assistiti dell’Istituto Sacra Famiglia.
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