ROMA – Romina Bandera, la ritrattista di Pamela Prati e Marco Caltagirone, ha deciso di raccontare la sua versione sul matrimonio della showgirl in una intervista a Chi.
La Bandera ha raccontato che, tramite Elisa D’Ospina, amica dell’artista e delle manager, Pamela Perricciolo l’avrebbe contattata per commissionarle alcuni ritratti della coppia. La Perricciolo le ha mandato due foto di Marco, che però erano le stesse relative al profilo Facebook dell’avvocato cagliaritano Daniele Cortis che poi ha denunciato il tutto nella puntata di Live Non è la D’Urso, dove è apparso in diretta.
“Ti mando le foto preferite di entrambi. Lui i volti li vuole sfumati. Ti invio una foto di Pamela e se riesci disegnali abbracciati. Calcola che lui è Caltagirone, il più grosso imprenditore italiano. Se gli piace come lavori, hai svoltato” le scriveva la manager in alcuni sms su WhatsApp come documentato su Chi.
“Mi arrivavano solo scatti singoli con sfondi e situazioni sempre diverse. Inizio a capire che qualcosa non quadrava e allora chiedo se posso avere un incontro con Caltagirone anche perché stavo lavorando e nessuno mi parlava di soldi” dice Romina. “Pamela allora mi fissa un incontro in ufficio. Quell’incontro non avverrà mai. Insisto con educazione, prende tempo e le richieste si fanno sempre più strane […]”.
Infine arriva la parte più orribile del racconto. Come racconta Romina: “Quelle foto di Caltagirone con Pamela non sono mai arrivate. “Sembrava una presa in giro continua. Dico basta”. La risposta di Pamela è da brividi. “Ti faccio sapere mercoledì che vedo il dottor Caltagirone perché suo figlio di dieci anni ha iniziato la chemio, quindi capirai che non parlo di altre cose. Ti chiamo mercoledì sera. Però aggiungilo su Instagram” […]
“Mi sento quasi in colpa”, racconta Romina. “Inizio a chiedere notizie sulle condizioni di salute del figlio, ma niente. Nessuna risposta. Riappare quando le mando un primo piano di Pamela lavorato. Dopo aver visto ciò che è accaduto in tv, dopo aver seguito la vicenda ho deciso di parlare perché io sono stata raggirata. Dei soldi non importa. Sono una credente, mi fido di nostro Signore. Di certo c’è che sono stata usata: hanno messo in mezzo minorenni e malattie. Tutto questo si riduce a una parola: schifo” […] (fonte CHI)