ROMA – “Par condicio in tv da riscrivere”: Consiglio di Stato assolve Fabio Fazio. Nella sentenza del Consiglio di Stato che “assolve” la Rai dopo il ricorso del 2012 di Renato Brunetta, non c’è scritto scrive solo che Fabio Fazio nella sua trasmissione Che tempo che fa non ha violò la par condicio in tv ma, più importante, che la legge va riscritta daccapo.
Una stroncatura autorevole del controverso sistema che dovrebbe consentire pluralismo e parità d’accesso delle diverse sensibilità politiche nella programmazione del servizio pubblico. L’esponente di Forza Italia Brunetta aveva nel 2012 criticato la trasmissione (Fazio invita solo politici della sua parte, cioè la sinistra) presentando ricorso all’AgCom: il Garante delle Comunicazioni nel 2013 gli dà ragione e impone alla Rai di rimediare. La Rai però fa ricorso al Tar e vince una prima volta, seguita in appello dalla conferma appunto del Consiglio di Stato.
La nuova legislazione, dunque, dovrebbe concentrarsi molto di più sulle «modalità di conduzione dei programmi ». Non solo. Il Consiglio di Stato afferma che il pluralismo di un editore (come la Rai) non si può giudicare da una sola trasmissione (soprattutto quando questa è un misto di comicità e informazione, come Che tempo che fa).
Non bisogna «isolare atomisticamente singoli programmi », quindi Più opportuno è «guardare semmai al complesso dell’offerta del servizio pubblico». (Aldo Fontanarosa, La Repubblica)
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