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Piero Angela: “Così mio padre Carlo salvò tanti ebrei”

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Piero Angela

ROMA – Nel Giorno della memoria la città di Torino ha deciso di ricordare Carlo Angela, il padre di Piero, con un concerto per raccontare come riuscì a portare in salvo diversi ebrei. Gesto che gli valse il titolo di “Giusto tra le Nazioni”, ovvero il riconoscimento che viene attribuito ai non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah.

Intervistato da Repubblica.it, Piero Angela ricorda con orgoglio il padre: “Mi fa molto piacere che venga ricordato, assieme ad altre figure, perché lui, che era un antifascista sino dalla prima ora, ha fatto sempre il suo dovere senza mai chiedere niente in cambio o dare risonanza alle sue azioni. Semplicemente ha voluto aiutare gli altri e l’ha fatto in silenzio, senza mettersi in evidenza”.

È sempre il figlio a spiegare lo stratagemma con cui Carlo Angela riuscì a salvare molti ebrei: “Era uno psichiatra e durante le persecuzioni razziali nascose nella clinica che dirigeva a San Maurizio Canavese ebrei, uomini e donne anche perseguitati, accogliendoli sotto falso nome. Li istruì su come fingersi falsi malati, facendoli passare per matti, e in questo modo li salvò”.

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