Rai, gli “ultras” dei politici nei talk show: Masi impone le claque, ma non erano da zittire?

ROMA – I politici potranno portarsi i propri “ultras” nei talk show televisivi: clacque arruolate per fare il “tifo” per quello o per quell’altro ospite. L’autorizzazione, come ha spiegato Carlo Tecce in un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano, è arrivata direttamente dal direttore generale della Rai, Mauro Masi: Masi ha inviato infatti una circolare che “obbliga i conduttori ad accettare le claque che i politici di destra arruolano per l’occasione”. Naturalmente esiste anche una punizione: chi “sgarra” non andrà in onda. Il direttore generale sembra aver cambiato idea rispetto a settembre, quando aveva “zittito” le claque con un altro provvedimento che imponeva il “pubblico muto” nei talk show Rai.

La mossa del direttore generale è arrivata pochi giorni dopo che Daniela Santanchè aveva denunciato che un Michele Santoro aveva vietato l’ingresso ad Annozero a un suo manipolo di “fedelissimi”. Si trattava, ha scritto Tecce, di una “sessantina di accompagnatori personali, nient’altro che una claque per fare un po’ di rumore (e confusione ) durante il dibattito”. Il conduttore li ha lasciati fuori dallo studio, ma d’ora in poi non potrà più farlo: i presentatori saranno infatti esautorati dalla decisione, che spetterà solo “ai direttori di rete e di testata”. Il giornalista, sottolinea Tecce, “perde un suo diritto editoriale”.

Secondo quanto riportato da Tecce, Santoro non avrebbe accettato il diktat dei vertici aziendali, “rispedendo la lettera al mittente”, mentre altri presentatori “hanno accolto senza protestare”. Secondo un dirigente di Raidue Santoro “così non va in onda”.

Tecce ha poi spiegato quale sarà il compito richiesto ai “tifosi” di turno: “Interrompere le discussioni, innervosire il giornalista, modificare le scalette”. L’obiettivo? “Far chiudere le trasmissioni”.

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