ROMA – Viene giù la Rai di Renzi, quella scelta dall’ex premier. Carlo Verdelli ha annunciato infatti le sue dimissioni e ora nel mirino c’è Dall’Orto. Dopo la bocciatura da parte del consiglio di amministrazione Rai del suo piano per le news, Verdelli, direttore per l’Offerta informativa Rai, ha deciso che non gode più della fiducia necessaria per continuare il suo lavoro. Per questo motivo, ha annunciato Verdelli all’Ansa, ha scritto una lettera di dimissioni al direttore generale già la sera di martedì. Dimissioni che segnano il crepuscolo della Rai renziana. Ora potrebbe toccare anche al direttore generale Campo Dall’Orto.
“Non ci può essere un direttore che non ha la fiducia del consiglio di amministrazione”, ha detto Carlo Verdelli annunciando le sue dimissioni:
“Sto scrivendo la lettera di dimissioni che consegnerò questa sera al direttore generale. Una persona perbene prende atto che nella seduta del consiglio di amministrazione odierna il piano da lui messo a punto sarebbe stato bocciato e accantonato, perché ritenuto pericoloso e irrealizzabile. Chi lo propone non può che prendere atto che non gode più della fiducia dei vertici e rassegnare le sue dimissioni”.
Come riporta Il Messaggero, il piano per l’informazione Rai è stato oggetto di discussione del consiglio di amministrazione informale che si è tenuto la mattina di martedì 3 gennaio a Viale Mazzini, a Roma. Il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto ha raccolto le indicazioni dei consiglieri e annunciato che ora verrà proposto uno schema di discussione che dovrebbe portare all’approvazione delle linee guida nelle prossime settimane.
Il piano proposto dal direttore per l’Offerta informativa Carlo Verdelli, criticato in diversi punti dai consiglieri, è stato destinato ad una rivisitazione. Il piano di Verdelli prevedeva il trasferimento delle redazione del Tg2 a Milano e la formazione di macroregioni, ma alcune perplessità sono state sollevate anche sull’integrazione tra Rainews e Tgr. Il nuovo schema – come spiegato nel corso della riunione – si baserà su quattro punti cardine: informazione digitale, informazione di flusso, informazione generalista e informazione per l’estero. Tra i principi guida l’intersezione tra tg e reti, lo sviluppo di maggiori efficienze e il rispetto del pluralismo.
Il piano dovrà tener conto della compatibilità economica, anche alla luce del rinnovo della convenzione con lo Stato (la scadenza è stata rinviata a fine aprile) e della riduzione del canone per l’anno in corso.