ROMA – Una Rai con meno pubblicità o con un canone più basso? Più attenta alla produzione di programmi e fiction o all’acquisto di format dall’estero? Più orientata all’integrazione sociale e aperta agli scambi internazionali o più rivolta alla difesa dell’identità nazionale? Sono alcune delle domande del questionario, attraverso il quale per la prima volta i cittadini potranno dare la loro opinione sulla Rai del futuro, in vista del rinnovo della Convenzione tra Stato e tv pubblica.
Le domande, pubblicate da martedì 17 maggio e per 45 giorni sul sito Cambierai.gov.it, formeranno la base per la stesura della relazione che accompagnerà la bozza del testo. “Per troppo tempo il tema della riforma del servizio pubblico è stato monopolio degli addetti ai lavori – afferma il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli – L’obiettivo di questa consultazione è di dare la parola innanzitutto al cittadino che paga il canone, unico vero azionista del servizio pubblico”.
Sono 36 le domande che il ministero dello Sviluppo Economico ha elaborato con la collaborazione tecnica di Istat. I temi spaziano dall’utilizzo delle risorse da canone e pubblicità alle nuove abitudini di consumo dei programmi tv, dalla dimensione internazionale della Rai al rapporto con l’industria dell’audiovisivo, dalla presenza sulle nuove piattaforme all’alfabetizzazione digitale, dall’indipendenza dell’informazione al rapporto con pubblica amministrazione, scuola, mondo del sociale.
Per la partecipazione, in forma anonima, occorre fornire la propria mail, oltre ad alcuni dati personali e rispondere a domande sulle proprie abitudini. Poi si va da quesiti a risposta multipla, fino a interrogazioni sulla maggiore o minore importanza di argomenti che il servizio pubblico dovrebbe seguire. Si chiede, ad esempio, se debba esserci un canale in inglese o in lingua araba; quali sono i metodi per migliorare l’indipendenza dell’informazione; se la Rai debba o meno promuovere la nascita di startup. Dirimenti potrebbero essere le indicazioni sull’utilizzo delle maggiori risorse derivanti dal canone in bolletta: meno pubblicità, diminuzione dell’importo del canone o ampliamento e miglioramento dell’offerta di contenuti?
Insieme con il questionario il Mise pubblica sul sito le proposte uscite dai 16 tavoli tecnici convocati il 12 aprile scorso all’Auditorium-Parco della Musica di Roma, distribuite in 4 macro-aree: Sistema Italia, Industria creativa, Digitale e Società italiana. A luglio Istat analizzerà i risultati che saranno raccolti in un documento di sintesi della consultazione pubblica che accompagnerà la nuova bozza di Convenzione tra lo Stato e la Rai, che dovrà essere approvata entro ottobre.