Rai, servizio su Predappio del Tgr Emilia Romagna. Il cdr si dissocia

ROMA – Bufera sulla Rai, dopo che il Tgr Emilia-Romagna domenica 28 aprile ha mandato in onda un servizio sulla commemorazione di Benito Mussolini a Predappio. 

“La direzione della Tgr si dissocia dal servizio relativo alla commemorazione di Benito Mussolini a Predappio e ne prende le distanze”, spiega in una nota di Viale Mazzini, in merito al servizio del tg regionale dell’Emilia Romagna andato in onda ieri sera nell’edizione delle 19:30. “I suoi contenuti non corrispondono alla linea editoriale – dichiara il direttore, Alessandro Casarin -. Linea editoriale che, come ho illustrato alle 24 redazioni della Tgr, si basa sul principio di una informazione equilibrata, a garanzia di un contraddittorio in tutti i servizi, dalla politica alla cronaca. Equilibrio che deve rispettare la storia della democrazia italiana. D’intesa con l’azienda saranno effettuate le valutazioni del caso”.

Su Facebook il deputato del Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, parla di vera e propria “apologia del fascismo”: “Al Tgr Emilia Romagna è andato in onda un servizio che nulla ha a che vedere con l’informazione e molto con quella che è apparsa come una vera e propria apologia del fascismo. Due minuti di interviste e immagini, con tanto di saluti romani, sulla manifestazione fascista di Predappio per l’anniversario della morte di Mussolini. L’amministratore delegato Salini spieghi se questa è la nuova informazione Rai. Chi ha deciso di mettere in onda quel servizio? Chi non ha controllato? Il direttore Casarin sia chiamato a risponderne. L’apologia del fascismo, nell’ordinamento giuridico italiano, è un reato – prosegue Anzaldi – previsto dall’articolo 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione. Sarà interessante, anzi doveroso, sapere se in questi due minuti di servizio del Tgr si ravvisi il reato”. 

Anche il comitato di redazione del Tgr dell’Emilia Romagna si “dissocia dai contenuti dai servizi sulle celebrazioni di Predappio. La Rai servizio pubblico – scrive il comitato di redazione in una nota – trova il suo fondamento nel Contratto di servizio, che è strettamente ancorato alla Costituzione italiana, antifascista e antirazzista. Pertanto non è ammissibile qualunque servizio che esca da questa cornice o – peggio – una assurda presunta par condicio tra neofascismo e antifascismo”. Il cdr precisa infine che “la messa in onda dei servizi è stata decisa dal caporedattore”. (Fonte: Ansa)

Gestione cookie