ROMA – “Chiunque abbia a cuore le sorti di Raitre non solo deve auspicare l’immediata nomina di un direttore ma deve anche chiedere che a guidare la rete sia un garante della storia, dell’identità e dell’autonomia di Raitre come peraltro ha saputo essere Paolo Ruffini che è stato accompagnato alla porta di viale Mazzini dopo un’intensa campagna di mobbing nei suoi confronti e nei confronti di tutti quegli autori e programmi sgraditi a Berlusconi e al suo governo come tra l’altro si evince dalle carte processuali di Trani e tra quelle parzialissime fin qui emerse sulla loggia p4”. Lo affermano Giuseppe Giulietti e Federico Orlando, portavoce e presidente di Articolo21.
“Per queste ragioni ci interessa poco sapere il nome o la tessera del nuovo direttore quanto essere certi che il sostituto di Paolo Ruffini voglia, prima della nomina, rassicurare la rete e milioni di cittadini sul fatto che non sarà mai messo in discussione nè un nome nè un programma tra queli indicati nelle carte processuali e nei progetti di epurazione e che sarà suo interesse cercare di riportare all’interno del servizio pubblico soggetti estromessi, da Santoro a Saviano, solo per fare qualche nome. Questo per quanto ci riguarda sarà il nostro unico criterio di valutazione”.