Raiwatch.it: il sito di Renato Brunetta sui segreti Rai: stipendi, appalti…

Raiwatcht.it: il sito di Renato Brunetta sui segreti Rai: stipendi, appalti...
Renat Brunetta. Un sito sui misteri della Rai

Renato Brunetta  ad alzo zero contro la Rai con il sito www.raiwatch.it. Ci si trovano notizie interessanti sulla Rai come stipendi e appalti e indiscrezioni che non si dovrebbero divulgare ma che non è male conoscere. Ultima, lo stato delle trattative tra la Rai e Maurizio Crozza, in una nota ufficiale della Aazienda. Non tutti gradiscono.

Secondo il Fatto, Brunetta

“in commissione di Vigilanza si è preso un cazziatone dal direttore generale della Rai Luigi Gubitosi e dal deputato Pd Vinicio Peluffo: “Le notizie sensibili non si diffondono – hanno tuonato – tanto meno su un sito di propaganda”. Il cibernetico Brunetta ha messo on line su www. raiwatch.it la risposta dei vertici Rai ad una interrogazione dello stesso Peluffo, in cui si parlava di un esposto e di altre questioni oggetto di indagine penale”.

“Perfino Roberto Fico, il 5 Stelle presidente della Commissione, è dovuto intervenire, ordinando la rimozione del post e ricordando che “se ci sono documenti riservati, da qui non possono assolutamente uscire”.

Che poi Brunetta sia nel torto è altra cosa e il Fatto corregge un po’ il tiro, nonostante il divario di schieramento:

“Che poi serva una battaglia per la trasparenza, è un altro discorso: “Stiamo per approvare una delibera sui quesiti della Vigilanza Rai e le relative risposte”, spiega Fico”.

Ma Brunetta

“non demorde: “Non accetto lezioni da Peluffo e Gubitosi”. E su Facebook in 29 cliccano “mi piace””.

Gubitosi è impegnato a sua volta in una campagna di autopromozione che trova la sintesi nel titolo dell’articolo dedicato alla sua audizione in Vigilanza:

“Rai. Pareggio dei conti nel 2014”.

Lo aveva promesso anche il suo predecessore Mauro Masi, nel 2010, riferito al 2012, quando invece, ormai nell’era Gubitosi, la Rai registrò una perdita di 244 milioni.

Molto orgoglioso è Gubitosi della raccolta pubblicitaria, che dovrebbe scendere, nel 2013, a 670 – 685 milioni rispetto ai 745 del 2012, dopo avere sfasciato il mercato, al punto che in Italia la pubblicità su internet cala, al contrario del resto del mondo.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie