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Renzi, la prima nomina: Simona Ercolani direttore di Rai1?

di Marco Benedetto |4 Ottobre 2015 14:42

Simona Ercolani: sarà il nuovo direttore di Rai 1 targata Renzi?

ROMA – Sarà quella del direttore di Rai1 nella persona di Simona Ercolani la prima nomina fatta in Rai da Matteo Renzi attraverso la mano di Antonio Campo Dall’Orto? Mario Ajello del Messaggero di Roma la dà come probabile, la principale decisione presa in Rai prima della approvazione della riforma, o meglio, Riforma, in Parlamento.
Secondo Mario Ajello, questi sono i passaggi della nuova Rai, sulla quale cala ogni giorno di più il tallone dello stivale di Matteo Renzi, una volta di più capace di apici di potere che mai Berlusconi si era sognato:

1. bloccata “qualche nomina di dirigenti di fascia media già approntata da Gubitosi”, in primis quella dei “due vice-direttori generali in pectore – Giancarlo Leone e Luigi De Siervo – rimasti in stand by”;
2. imminente la nomina di Simona Ercolani a capo di Rai1;
3. in attesa della approvazione della Riforma, la cui legge relativa va in aula a Montecitorio il 19 ottobre e in attesa anche del piano editoriale che Antonio Campo Dall’Orto presenterà ad aprile, a metà ottobre ci sarà una riunione del Consiglio di Amministrazione dedicata alla concentrazione delle news una sola testata al posto delle 5 attuali;
4. imminente la nomina di un nuovo direttore di Rai4, che la Rai ha portato sul digitale, dopo la rottura tra Mediaset e Sky;
5. eppur si muove: svicolando fra Galileo e Pindaro, Mario Ajello lancia un Istagram della Rai di questo tipo:

“Si muove o non si muove la Rai che deve essere rivoluzionata ma molti – abituati alla palude Italia – faticano a vedere la scossa da loro tanto sperata quanto è temuta dall’eterno conservatorismo nazionale?”

Il movimento è per ora lento:

“I talk show tanto criticati e surclassati da «Rambo» vanno avanti come se niente fosse e un graffio evidente sui contenuti e sulla programmazione il dg non lo ha ancora dato”.

La prima mossa di rilievo e portata è la nomina di Simona Ercolani, che Ajello presenta così:

“La creatrice di «Sfide» e la produttrice dimolti format per tutte le reti, la Ercolani era tra i papabili per la presidenza della Rai, prima che spuntasse la candidatura Maggioni, e sembra ora destinata – quando sarà e potrebbe non essere tardi – alla poltronissima della rete ammiraglia, come si diceva un tempo”.

Intanto,

“nella cittadella dell’informazione, l’accorpamento delle sale montaggio dei vari tiggì – procede a cura di Nino Rizzo Nervo e dovrebbe preludere all’unificazione dei vari telegiornali in due newsroom o addirittura in una soltanto, come auspica da tempo la presidente Monica Maggioni.

“Che questa innovazione preceda il varo della riforma generale della Rai è quasi impossibile, e comunque già nel prossimo Cda alla metà del mese il tema delle newsroom sarà sul piatto. Non certo per parlare di nomine, naturalmente, perchè quelle verranno dopo ed è facile immaginare – basti come antipasto la vicenda Bianca Berlinguer – gli sconquassi che provocheranno.

“Sia a livello di sottopotere, quello che i membri del Cda e i partiti loro emissari [o meglio di dovrebbe dire mandanti, se l’italiano non è un optional] non vogliono perdere, sia a livello sindacale e di appetiti di carriera.

“Non sarà facile reggere l’urto e l’inferno che si scatenerà quando verrà scelto uno e uno solo per l’unica e una soltanto testata giornalistica che resterà in piedi. Andrà a un professionista vicino al governo e tutti gli altri mondi politici e culturali si ribelleranno? Non probabile: sicuro!

“E se le newsroom saranno due – ma l’opzione vincente al momento pare essere quella della problematicissima unicità – a chi andrà la seconda? All’opposizione? Ma a quale opposizione: quella berlusconiana o quella grillina? Il nodo è complicato. Andrà affrontato. Ma intanto deve passare la riforma”.

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