Rocco Schiavone anticipazioni quarta stagione: si riparte dal cadavere di Baiocchi e dalla fuga di Rocco Rocco Schiavone anticipazioni quarta stagione: si riparte dal cadavere di Baiocchi e dalla fuga di Rocco

Rocco Schiavone anticipazioni quarta stagione: si riparte dal cadavere di Baiocchi e dalla fuga di Rocco

Rocco Schiavone anticipazioni quarta stagione: questa sera, mercoledì 17 marzo, torna su RaiDue la serie tv Rocco Schiavone, arrivata alla sua quarta stagione e interpretata da Marco Giallini: vediamo le anticipazioni. La serie Rocco Schiavone è tratta dai romanzi di Antonio Manzini e si svolge quasi interamente in Val d’Aosta, con flashback e altre scene anche a Roma. Parla appunto di Rocco Schiavone vicequestore romano trasferito alla questura di Aosta.

Le anticipazioni della quarta stagione di Rocco Schiavone

Nel finale dell’ultimo episodio della terza stagione, Fate il vostro gioco, si vedeva Rocco Schiavone in aeroporto, in partenza, lasciando il cellulare su un tavolino. Una scelta dovuta all’avvio degli scavi a Fiumicino per cercare il cadavere di Baiocchi, ucciso da Rocco Schiavone prima del suo trasferimento ad Aosta. Prima di questa decisione, Schiavone aveva continuato a indagare sulla morte di Romano Favre, il pensionato che lavorava al casinò di Saint-Vincent come “ispettore di gioco”, ucciso con due coltellate: il colpevole viene arrestato ma il movente è rimasto oscuro.

La prima puntata della quarta stagione di Rocco Schiavone

Nel primo dei nuovi episodi, Rien ne va plus, c’è Rocco Schiavone all’estero, in fuga dopo gli scavi per cercare il cadavere di Baiocchi. Ma inaspettatamente arrivano a fargli visita Brizio e Furio con importanti novità: non è stato trovato niente, la soffiata di Enzo Baiocchi era falsa. Rocco decide quindi di tornare ad Aosta dove ritrova la sua squadra. Nel secondo episodio Ah l’amore l’amore Rocco Schiavone invece è in ospedale perché ha subito un’operazione molto seria, il vicequestore continuerà a lavorare anche da lì.

Marco Giallini parla di Rocco Schiavone

“Non faccio fatica ad interpretarlo, è quasi una pausa tra un ciak e l’altro, perché mi trovo bene nei suoi panni tanto siamo simili. Ovviamente togliendo la parte del poliziotto o le amicizie discutibili. Poi Antonio Manzini è un autore di tale generosità e talento che non ho mai incontrato difficoltà”. Sradicato dall’amata Roma e trasferito ad Aosta per motivi disciplinari, Schiavone non si è mai davvero ambientato nella città d’adozione. Continua a mal sopportarne il rigido clima e la neve che si ostina ad affrontare con i suoi immancabili loden e Clarks.

“Ma Schiavone è sempre quello inventato da Manzini – aggiunge Giallini – e io non vorrei assolutamente fosse diverso. Rocco è fuori dagli schemi, ma ha un senso della giustizia e dell’etica tutto suo, non sempre coincidente con la legge. E’ un uomo complesso, malinconico, che ci permette di riflettere su temi importanti”.

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