ROMA – Rocco Siffredi conferma che l’attore Nacho Vidal ha l’Hiv. Lo ha detto a La Zanzara: “Mi ha chiamato ieri mattina Nacho dopo aver fatto il test e mi ha detto: Rocco, sono fottuto, l’ho preso. E mi ha scritto: Papà, perché per lui sono questo. Quando ha dei problemi sono il primo che chiama. Ma adesso, come c***o lo aiuto?”. Così arriva la conferma che uno dei più famosi attori del cinema per adulti, lo spagnolo Nacho Vidal, ha contratto l’Hiv. “Sei un grande regista – continua Siffredi – il mio studio è a tua disposizione gli ho detto. Andava a cavallo e diceva: una nuova vita è iniziata. Mi è sembrata quasi una liberazione”.
Siete terrorizzati a Budapest?: “Ieri ci siamo visti in duecento tra produttori e gente del settore. Nacho è appena tornato dalla Colombia, ha scoperto di avere l’Hiv coi nuovi test e se non se li fosse fatti magari lo dava ad altre 150 persone. Qui ci sono nove ragazze che hanno appena lavorato con lui, sono terrorizzate perché il periodo di incubazione è ancora lungo. Per fortuna non hanno lavorato con altri nel frattempo, altrimenti sarebbe stato un casino”.
Cosa può essere successo?: “Qui nel business nessuno lo prende tra noi, quando arriva una malattia viene da fuori. Per esempio è tornata di moda la sifilide, negli ultimi tre, quattro anni. Forse l’immigrazione, forse il fatto che qualcuno considera finito l’Aids, non lo so. Ma parlo di cose che nascono fuori dal cinema, un attore le becca fuori dal nostro mondo”. E tu, come stai?: “Non sono terrorizzato, ma certo finora sono stato fortunato”.
Anche Malena ha girato recentemente con lui: “Malena si è rifatta dieci test da questa estate ad oggi. Lui era negativo fino a gennaio, negli ultimi quattro o cinque mesi non ci ha girato dunque non credo sia a rischio. Nacho l’Hiv l’ha contratto adesso, nelle ultime tre settimane”. Dunque Malena è tranquilla: “E’ triste per quello che è successo a Nacho Abbiamo lavorato sul set con Malena questa estate e Nacho ha fatto un paio di scene con lei. Poi è tornato in Spagna, dopo un mese si è rifatto i test e ancora altri. Sempre negativi. Dunque l’ha preso di recente in Colombia dov’è andato, oppure in Spagna dove frequenta trans no stop, lui nella sua vita privata solo loro. Che sono top per le fantasie, a tre, a quattro, tu e la tua donna, ma sono troppo a rischio. E’ difficilissimo trovare trans negativi, sono positivi a tutto. Chi va coi trans rischia la vita. Silvera e altri colleghi girano coi trans e guadagnano dieci volte più di me, però quando li mandano a fare i test otto su dieci sono positivi alle malattie. John Stagliano, un grande regista, quindici anni fa mi chiama dal Brasile: sono convinto che mi sono beccato l’Hiv. Si era fatto prendere da dietro. Mi ha detto che era come se lo avesse cercato, si era suicidata la sua donna. E’ una storia che mi ricorda moto quella di Nacho”.
Mi stai dicendo che la storia di Nacho non ti sorprende?: “Non è una gran sorpresa, io me l’aspettavo, lui è un autentico fuoriclasse ma è un cavallo pazzo. Ma pazzo pazzo. Lui se l’è cercata, in un certo senso la cercava per trovare la vera motivazione per smettere di fare questo lavoro. Cercava qualsiasi motivazione per mollare, e l’ha fatto. Dove è stato il numero uno in assoluto. La camera se la mangia, è una bestia. Io vedevo solo lui”. Dice ancora Rocco: “Lui è il numero uno in assoluto, il mio miglior allievo, è stato uno dei più grandi, e parlo al passato perché adesso la carriera è finita, over”. Poi prosegue: “Non è stato un caso, credo di no. Nacho è una persona molto libera, non fa parte di quel meccanismo americano in cui i gay vanno coi gay e gli etero con gli etero. Lui è davvero la massima espressione di quelli che io chiamo ‘all sex’, bazzica ovunque. E’ un grandissimo etero con le donne, ma può essere anche un grandissimo gay con i gay”.
Continua il racconto: : “Questa estate ho lavorato anch’io con lui, ma ho trovato un Nacho diverso. Mi ha detto: la f**a non mi piace più. Mi ha detto: “Ormai odio sco***e con le donne, non sai quanto”. Che differenza c’è tra voi: “Lui al contrario di me vive una vita ancora più spericolata, io al confronto sono un prete. Si droga da una vita, ha perso fratelli per eroina. Droga, di tutto, di più. Ma nonostante questo, il numero uno in assoluto. Ti dico quello che facevamo con Nacho: una scena io, una lui, una insieme con due tre donne oppure ognuno con 15 ragazze. Chi moriva prima tra me e lui. L’unico al mondo che riusciva a battermi era lui, siamo nati con una cosa particolare…”.
Poi attacca i test in Europa: “Il problema qui in Europa è che abbiamo dei test vecchi, che si chiamano Elisa. Non valgono niente. Il periodo di incubazione è di quattro-otto settimane. Tu fai un test, magari non si vede. Ti prendi qualcosa, ricominci a girare con un test tutto negativo e infetti altre persone. Gli americani per evitare una strage di innocenti si sono inventati un test che si chiama del Dna che ti becca subito, qualsiasi cosa hai esce fuori. Qui in Europa siamo dei morti di fame, il business non copre i costi, dunque non si fa. Costa tre volte il test tradizionale”.